Aggressione transfobica a Udine: “Non c’è spazio per la violenza e per l’odio”

Il mondo della politica di Udine condanna la violenze e si stringe attorno ai due giovani transgender aggrediti venerdì sera al Parco Ardito Desio dei Rizzi, dopo il Festival FOMO, organizzato da Officine Giovani. L’episodio, di chiara matrice transfobica, ha scosso l’opinione pubblica e generato una reazione immediata da parte delle istituzioni e delle forze politiche locali, unite nella condanna dell’accaduto e nel sostegno alle vittime.

Il sindaco De Toni: “Udine non rimane indifferente all’odio”

“Quanto accaduto durante il Festival FOMO, organizzato da Officine Giovani, mi colpisce profondamente e impone una riflessione seria, urgente e collettiva – ha commentato il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni – . È un segnale che ci chiede una presa di posizione in linea con quanto abbiamo sempre percorso politicamente. Udine è una città dell’apertura e dell’accoglienza, dell’inclusione e della ricchezza umana e culturale. È una città che da sempre si è battuta per i diritti civili e per i diritti di tutti, compresi i più piccoli”.

Ricordo, tra i molti segnali concreti, il riconoscimento anagrafico di un bimbo con iscrizione di entrambe le mamme in anagrafe, anche quella intenzionale: un atto di civiltà, di rispetto e di responsabilità – prosegue il primo cittadino – . Di recente, in città, è stato aperto in via Grazzano il Centro Anti-Discriminazione (CAD), uno spazio gestito da Arcigay con il finanziamento dell’UNAR – l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – e con la collaborazione del Comune di Udine, che ha fornito lo spazio e sostenuto l’iniziativa come partner. Quanto è accaduto è la conferma che servizi come questo sono prioritari: servono a dare voce, sostegno e protezione a chi è più esposto”. 

“Ma non basta questo a realizzare una cultura della convivenza e del rispetto. La costruzione di una comunità dove ciascuno possa sentirsi a casa (come recita il nostro nuovo claim cittadino) senza paura, senza discriminazioni, è responsabilità di tutti. Soprattutto di noi politici, di chi ha voce pubblica, di chi rappresenta interessi e identità. 

Troppo spesso vediamo invece un uso cinico delle parole: per raccogliere consenso si ricorre a una semplificazione pericolosa che crea nemici dove non ce ne sono. Questo clima, alimentato da una narrazione aggressiva e violenta, può diventare terreno fertile per atti concreti, come quello che oggi condanniamo.  Penso a certe affermazioni pubbliche, come quelle di esponenti politici come l’ex generale Roberto Vannacci, che alimentano divisioni e odio sociale, perché sdoganano l’idea che esista una libertà di offendere e aggredire chi è diverso. Questo modo di fare politica non ha nulla a che vedere con la costruzione del bene comune e con la responsabilità pubblica. 

La nostra idea politica vuole andare in una direzione opposta: quella di mediare e di creare le condizioni per un vivere civile fondato sul rispetto delle diversità. La via della felicità pubblica è lunga e in salita ma è l’unica che ha senso percorrere. La fraternità è il significato profondo della vita.   Udine si è sempre schierata dalla parte opposta, non quella dei “bulli”, ma di chi invece rischia di esserne una vittima. E continuerà a farlo, con determinazione. Ai due giovani aggrediti e alla ragazza che li ha difesi va tutta la nostra solidarietà e il nostro abbraccio, come già accaduto ieri al Festival, quando tutta la comunità li ha sostenuti. Da sindaco, da cittadino e da padre, ribadisco con forza: Udine non rimane indifferente all’odio. Udine è dalla parte della libertà, del rispetto e dell’umanità. Udine é la casa di tutti”.

La presa di posizione del centrodestra: “Grave episodio, servono sicurezza e rispetto”

Anche i consiglieri comunali di centrodestra hanno espresso ferma condanna per l’aggressione, sottolineando l’urgenza di garantire la sicurezza di tutti i cittadini. I firmatari – Barillari, Croatto, Cunta, Franz, Laudicina, Manzan, Michelini, Palmisciano, Pittioni, Vidoni e Zanolla – hanno ribadito che il rispetto della dignità individuale è un valore universale, da coltivare nelle scuole, nelle famiglie e nei luoghi della socialità.

“Condanniamo con fermezza l’aggressione avvenuta al Parco Ardito Desio ai danni di due giovani transgender, colpiti e insultati per aver utilizzato un bagno pubblico. Si tratta di un episodio grave, che non può lasciare indifferente nessuno e che merita una risposta chiara da parte delle istituzioni e della comunità. Udine deve essere una città dove tutti si sentano liberi di vivere e di muoversi in sicurezza, senza temere ritorsioni o pregiudizi. La tutela della dignità individuale e il rispetto della persona sono valori fondamentali, che devono essere condivisi da chiunque creda nel senso civico e nel vivere comune”.

“Esprimiamo la nostra solidarietà alle persone coinvolte e confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine affinché vengano rapidamente individuati i responsabili. Episodi come questo richiamano ciascuno di noi, indipendentemente dall’appartenenza politica, a promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità, a partire dalla scuola, dalla famiglia e dai luoghi della socialità. Come consiglieri comunali di centrodestra, ribadiamo che la sicurezza e la libertà devono valere per tutti, senza distinzioni o esclusioni. Restiamo impegnati affinché Udine continui a essere una città accogliente, giusta e capace di proteggere ogni suo cittadino”.