“La mia battaglia con il cancro al seno”. Il coraggio di Silvia con l’Andos di Udine

Andos Udine parla della prevenzione del cancro al seno.

Sono state 377 mila le nuove diagnosi di tumore in Italia nel 2020. 6mila in più rispetto all’anno precedente. Senocolon-retto e polmone i più diffusi. Solo di carcinoma della mammella, al primo posto, si sono ammalate 54.976 persone, un numero pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi. Nella Giornata Mondiale contro il Cancro, una ricorrenza che si ripete già da 21 anni, le voci dell’Andos (associazione nazionale donne operate al seno) di Udine ricordano l’importanza della prevenzione.

“Nella mia vita lavorativa di operatrice sanitaria, ostetrica, non era prevista la prevenzione senologica. Solo quella per il tumore al collo dell’utero con il pap test – racconta Silvia, dottoressa e paziente oncologica e consigliera di Andos -. Nel 2005, a 48 anni, mi sono accorta tramite autopalpazione di un nodulo al seno, mentre la mammografia era risultata negativa solo pochi mesi prima”.

Per fortuna il tumore al seno di Silvia era piccolo, non aveva interessato i linfonodi. Con un intervento di quadrantectomia seguito da radioterapia e da terapia di mantenimento, ha potuto riprendere a lavorare, perfettamente in salute. La voce non si incrina quando racconta della ricaduta, è decisa, determinata: “Nel 2017 ho avuto una sorpresa. Ho avvertito un linfonodo sottoascellare ingrossato, sempre con autopalpazione. Era un tumore lobulare, molto difficile da diagnosticare, infatti circa 7 mesi prima la mammografia era risultata ancora una volta negativa”.

“Oltre al linfonodo il tumore aveva silenziosamente procurato metastasi grosse – continua Silvia, che intanto nel 2018 è andata in pensione -. Volevo lavorare ancora ma le leggi non me lo permettevano. Da quel giorno sono seguita dal centro oncologico di Udine con le varie terapie”. La pensione è, però, solo nominale. La consigliera Andos, infatti, è impegnata in moltissime attività di prevenzione, in diverse associazioni. Educa, per esempio, all’autopalpazione le donne che si rivolgono all’ambulatorio, e segue il laboratorio senologico gratuito.

Purtroppo la maggior parte delle attività sono state bloccate per carenza di medici, richiamati dall’ospedale di Udine per l’emergenza Covid. “Con il coronavirus è diventato tutto molto difficile – spiega -, io mi sono anche ammalata, per fortuna senza ricoveri o grandi sintomi. Il problema è che da fine ottobre non abbiamo più potuto svolgere gli ambulatori. Io sono paziente oncologica ma cerco di fare la mia vita. Purtroppo il Covid ha rallentato tutto”.

Uno degli aspetti peggiori di questi ritardi, è che così anche le diagnosi di nuovi tumori sono posticipate. Al momento, per il tumore al seno, si parla di sole 1000 diagnosi all’anno. Le visite sono ritardate anche di sei mesi, perché nel periodo di lockdown totale, dallo scorso marzo, screening e diagnosi sono stati completamente bloccati. Ma è proprio la diagnosi precoce che spesso salva le persone, motivo per cui la situazione è gravissima.

Silvia sottolinea anche come l’età dei tumori si sia abbassata negli ultimi anni: “Da noi, all’Andos, stanno venendo anche molte giovani. All’ambulatorio senologico di solito facciamo una dozzina di visite, un pomeriggio al mese, a volte anche di più. Dopo il check gratuito passiamo all’educazione ad autopalparsi”. Oltre a tutte queste attività, c’è anche il supporto per persone già operate, donne che hanno bisogno di incontrare ex pazienti, per parlare delle proprie esperienze.

Dal supporto psicologico ai corsi di acqua gym e ginnastica dolce, ai corsi di inglese e alle attività di camminata per raccogliere fondi. Tutto ciò è organizzato da Andos, da donne combattive che vogliono vincere o hanno già vinto la propria battaglia, e che vogliono aiutarne altre a fare lo stesso. “L’anno scorso è stato consegnato un ecografo al reparto di senologia dell’ospedale di Udine – conclude Silvia con tono speranzoso -. Per l’ottobre rosa, abbiamo organizzato una camminata, tutti con la mascherina, dall’ospedale a piazza San Giacomo. Avevamo tanti programmi: cene, teatro.. speriamo che tutto possa riprendere al più presto”.