Antenne installate senza avvisare i cittadini: “Udine non può restare guardare”

Antonio Pittioni interviene sul caso delle antenne di telefonia mobile installate a Udine.

A distanza di mesi dall’interrogazione presentata nell’aprile 2025, solo in questi giorni è arrivata la risposta formale dell’Amministrazione comunale di Udine sul tema delle nuove antenne di telefonia mobile. Una risposta che, secondo il vice capo gruppo FDI Antonio Pittioni, “pur confermando la correttezza procedurale degli uffici secondo la normativa vigente, certifica una realtà politicamente allarmante: i cittadini e il Consiglio comunale restano completamente esclusi dalle decisioni che incidono direttamente sul territorio”.

Dalla risposta emerge chiaramente che le antenne di via Baldasseria Alta/via Cargnacco e via Decani a Cussignacco non sono nemmeno inserite nel Regolamento comunale vigente, perché previste nei Piani di sviluppo Vodafone del 2024 e del 2025, successivi all’approvazione del Piano comunale del 2022. Tuttavia, essendo presenti nei Piani dei gestori e avendo ottenuto il nulla osta ARPA, il Comune non ha, di fatto, alcun potere reale di intervento, pena il rischio quasi certo di soccombenza davanti al TAR.

“Ancora più grave – continua Pittioni – è il tema della totale mancanza di trasparenza verso la cittadinanza: come confermato nella risposta, le SCIA non sono più soggette ad obbligo di pubblicazione, e i Piani di sviluppo dei gestori non sono accessibili perché coperti da riservatezza industriale. In pratica, i cittadini non hanno alcuno strumento per sapere in anticipo cosa sta per essere installato sotto casa loro“.

“La stessa Amministrazione ammette che la giurisprudenza nazionale ha di fatto svuotato i Piani comunali della telefonia, tanto che la Giunta ha deciso di abbandonare l’impostazione storica, ritenuta ormai inefficace e foriera di contenziosi costosi per l’ente – prosegue il vice capo gruppo FDI – . A questo si aggiunge l’effetto dell’innalzamento dei limiti elettromagnetici deciso dal Governo, che ha ulteriormente ampliato i margini di azione delle compagnie telefoniche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nuove antenne che compaiono nei quartieri, cittadini informati solo a cantieri aperti, Consiglio comunale completamente tagliato fuori dalle scelte”.

“I cittadini non possono essere ridotti a semplici spettatori di decisioni che incidono sul loro territorio e sulla loro qualità della vita. La tecnologia è una risorsa fondamentale, ma non può essere calata dall’alto senza informazione, confronto e condivisione”, è la posizione espressa dai residenti coinvolti.

“Oggi più che mai serve una riflessione politica seria, che rimetta al centro il diritto all’informazione, la partecipazione e la tutela delle comunità locali, ristabilendo un equilibrio tra sviluppo delle reti e rispetto del territorio “, conclude Antonio Pittioni.