Coda fuori dagli uffici e la Procura di Udine rimette l’accesso su prenotazione

La coda fuori dalla Procura di Udine.

Una sperimentazione naufragata ancora prima di cominciare. Oggi, la Procura di Udine aveva introdotto, oltre al sistema degli appuntamenti introdotto dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus, anche un ulteriore canale di accesso diretto agli uffici. Ma il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, si appresta già a revocare la misura.

Il motivo? “Ben presto – spiega una nota della Procura – si è formato all’esterno non già un modesto, ordinato e rapido allineamento delle persone in attesa, com’era nelle aspettative, ma un vero e proprio assembramento di persone, durato parecchio tempo e disagevole non solo per coloro che sono rimasti lungamente in attesa, ma anche per gli uffici interessati”.

Insomma, coda di difficile gestione e la conseguente decisione di fare retromarcia. “Devo sottolineare – aggiunge il procuratore De Nicolo – che questa Procura, gravata da un’intollerabile scopertura nel numero degli impiegati amministrativi prossima al 40% della pianta organica, vede in questo periodo una presenza di personale ancora più assottigliata rispetto al regime ordinario per il godimento del diritto delle ferie, costituzionalmente garantito: dunque gli impiegati presenti in servizio non riescono a fronteggiare in tempi rapidi le esigenze dell’utenza“.

La riduzione di personale e la lunga attesa hanno fatto sì che la situazione, questa mattina, sia sfuggita al controllo. “Come ho purtroppo dovuto constatare – così il procuratore – oggi gli utenti affollati all’esterno sono stati sottoposti a una lunga attesa, che è stata per tutti molto snervante, acuita pure dal caldo estivo: situazione che, oltre che spiacevole in sè, è pure contraria alle disposizioni emanate dalle Autorità sanitarie, le quali continuano a raccomandare di evitare ogni possibile assembramento”.

Da domani, così, si ritorna agli appuntamenti per l’accesso ai servizi del casellario. “Mi scuso, a nome dell’intera Procura, con gli avvocati e i cittadini per questo increscioso episodio – conclude De Nicolo – che curerò personalmente non debba più ripetersi”.