Il Babbo Natale di Udine accende le polemiche: “Uno scempio”. La replica all’opposizione: “Parleranno anche di Topolino”

Polemiche a Udine per il Babbo Natale in piazza Libertà.

Nella centralissima piazza Libertà a Udine spunta un Babbo Natale decisamente originale e a Udine s’infiamma la polemica tra i pro e i contro. Una querelle che, immancabilmente, investe anche la politica con l’opposizione di centro sinistra che critica la scelta dell’amministrazione e la Lega Nord che, invece, difende l’operato dell’amministrazione.

Al posto delle tradizionali stelle natalizie, palle colorate o alberi di Natale, infatti, la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Pietro Fontanini ha deciso quest’anno di posizionare sul plateatico della centralissima piazza Udinese un Babbo Natale con attorno una staccionata azzurra.

Le critiche.

Tanto è bastato per scatenare sui social i commenti, la maggior parte in disaccordo, sulla scelta e immediata è stata la presa di posizione di alcuni esponenti dell’opposizione. “Uno scempio”, l’ha definito la consigliera Dem Cinzia Del Torre. Più duro il commento, sempre dalle fila dell’opposizione, di Enrico Bertossi. “Nell’augurarvi buona domenica e già che siamo in tema buon Natale anticipato godetevi la nuova attrazione turistica di Udine, che avendo mancato la candidatura a capitale europea della cultura (vinta da Gorizia) si candida al concorso su come si fa a rovinare una delle più belle piazze d’Italia”.

La replica.

Non si è fatta attendere la replica della maggioranza di palazzo D’Aronco. “Noi lavoriamo, l’opposizione parla di Babbo Natale. Finalmente i ruoli sono chiari”, sbotta Lorenza Ioan, capogruppo della Lega Nord. “La solerte opposizione – prosegue – trova la propria dimensione politica aprendo un appassionante dibattito su Babbo Natale, le renne e i recinti. Probabilmente, quando arriverà il Carnevale qualcuno si scatenerà con raffinate analisi su Topolino, Paperino e Pippo. Qualche consigliere, forse, avrebbe anche i requisiti per indossare un bel vestito rosso e distribuire doni ai bambini e, magari, santini elettorali ai genitori”.