Il dono di sangue in Friuli passa per i social e le regole Covid: l’Afds si aggiorna

La nuova iniziativa di formazione dell’Afds di Udine.

Anche il volontariato ai tempi d’oggi ha bisogno di formazione. La conoscenza di base su organizzazione, gestione delle nuove tecnologie e normative spesso mutevoli rappresenta un bagaglio culturale minimo che chi rappresenta e coordina i donatori di sangue deve acquisire.

È così che l’Afds della provincia di Udine, per la prima volta, ha avviato un programma di formazione per i propri dirigenti delle sezioni.
“Negli ultimi anni sono moltissime le novità che hanno inciso sulla nostra attività quotidiana – spiega il presidente Roberto Flora – come la sempre più massiccia diffusione nell’uso dei social, prima, e le nuove modalità di accesso alla donazione imposte dalla pandemia, oggi. Il direttivo provinciale, quindi, ha valutato strategico l’avvio di un programma di incontri formativi sul territorio”.

I corsi di formazione.

I corsi di formazione sono iniziati il 30 ottobre a Tolmezzo e continueranno domenica 14 novembre a Martignacco, sabato 20 a San Giovanni al Natisone e domenica 28 a Rivignano. Ogni appuntamento è suddiviso in due parti: la prima riguarda la chiamata alla donazione e la comunicazione con il donatore, la seconda parte è dedicata alla privacy e quindi alla gestione dei dati sensibili. Relatori esterni sono un esperto nella gestione dei sistemi informatici della ditta Db Informatica di Tolmezzo e l’avvocato Gianluca Rubinato di Udine.

“Quello della formazione – conclude Flora – è certamente un ulteriore impegno per noi volontari che però affrontiamo con la consapevolezza che un più efficiente lavoro delle sezioni dell’Afds consentirà di rispondere meglio alle esigenze degli ammalati, non facendo venir meno le sacche di sangue che servono al servizio sanitario regionale. Accanto a questa nostra crescita formativa è altrettanto fondamentale una parallela crescita dei centri trasfusionali e del personale sanitario, sia modulando meglio gli orari di apertura sia affinando la comunicazione nei confronti dei volontari che vi accedono”.