Il giallo alle Olimpiadi di Parigi: il romanzo postumo di Alessandro Talotti

Il libro di Alessandro Talotti.

Un giallo alle Olimpiadi, una storia mozzafiato di cronaca nera, intrecciata con le vicende sportive: è l’argomento del romanzo scritto da Alessandro Talotti, che sarà pubblicato da Gaspari Editore in primavera, prima dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi del 2024. La storia, ambientata nel contesto dei giochi olimpici, è un altro degli straordinari lasciti che Alessandro, scomparso nel maggio del 2021, ha voluto tramandare. Un chiaro esempio del suo poliedrico talento, sempre legato al suo mondo, quello sportivo. I dettagli principali del libro sono stati svelati sabato 27 gennaio nella sala Kugy del palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, in via Sabbadini a Udine.

Un libro che, nelle intenzioni dello stesso Alessandro Talotti, intende essere una sorpresa per tutti coloro che lo leggeranno, compresi i suoi affetti più cari. Un romanzo nato dalla fantasia di Alessandro e dalla sua capacità di imparare qualcosa da ogni viaggio, da ogni situazione, da ogni manifestazione alla quale abbia partecipato e di trarre insegnamenti e aneddoti da ogni persona con la quale abbia avuto a che fare.

La presentazione.

Una sala Kugy affollata, piena per JJ. All’evento, oltre allo staff organizzativo di UdinJump Development, il meeting di salto in alto ideato e sviluppato da Alessandro Talotti, che il prossimo 6 febbraio vivrà la sua sesta edizione al palaIndoor “Ovidio Bernes” di Paderno, e all’editore Marco Gaspari, hanno partecipato moltissime persone. I genitori e la moglie di Talotti Silvia Stibilj con il piccolo Elio, il giornalista Antonio Simeoli che ha letto qualche brano del libro e molte istituzioni, politiche e sportive.

A portare i saluti di casa è stato l’assessore regionale Pierpaolo Roberti, in sostituzione di Mario Anzil. “Provo moltissimo piacere nell’esprimere il mio pensiero sull’iniziativa del libro e del meeting, ma soprattutto a ricordare la figura di Alessandro Talotti. Se siamo qui in così tanti evidentemente è perché lui ha avuto un’importanza sul territorio non solo sportiva. Ha lasciato il segno non solo per la sua passione per lo sport, ideando iniziative come UdinJump, ma anche in ambiti che scopriamo con oggi con l’annuncio di questo libro”, ha dichiarato Roberti.

A presentare l’opera di Alessandro è stata poi la moglie, Silvia Stibilj. “Lui sorprendeva sempre. Ha iniziato questo libro durante la malattia, per occupare il tempo quando riusciva a star bene. Purtroppo non era riuscito a concluderlo, dunque mi sono adoperata per farlo io, per portare avanti questo progetto. Ci sembrava doveroso fare uscire questo libro per poterlo condividere con tutte le persone proprio nell’anno delle Olimpiadi”.

Un ricordo coinvolgente di Talotti sportivo lo ha portato anche l’assessora  allo Sport del Comune di Udine Chiara Dazzan. “Da ragazzina ho calcato stessa pista del Dal Dan di Alessandro, prima di diventare una balonara. Dicevamo tutti “quello è forte”. C’era un borbottio di sottofondo durate i suoi primi allenamenti, con la consapevolezza di quelli che poi sarebbe stati i risultati che avrebbe raggiunto. Questo libro è l’esempio di quel che lui era in grado di fare: un compendio di quello che Alessandro è stato, un talento poliedrico. Grazie a Silvia per aver portato avanti questo lavoro e per continuare a dar voce al lavoro di Alessandro,  per far parlare ancora uno sport che è veicolo di valori importanti”

Massimo Di Giorgio, presidente regionale Fidal è intervenuto a sottolineare anche il lascito sportivo di Talotti. “Mi ritengo un po’ il fratello maggiore di Alessandro, un po’ il consulente all’inizio della sua attività. Mi ricordo quando fantasticavamo su cosa si poteva fare a Udine per il salto in alto, visti i primati del Friuli Venezia Giulia… anzi, spero che durante un UdinJump venga anche battuto il mio record di 2.30! Comunque lui c’è sempre, non è che ci ha abbandonato: ci ha detto di portare avanti i suoi sogni e noi lo stiamo facendo, con UdinJumpe con questo libro, attraverso cui fa uscire anche la sua empatia e la sua profondità interiore”. Di Giorgio ha anche accennato alla possibilità, per Talotti, di diventare dirigente. Un sogno che non si è mai realizzato concretamente, ma che ha visto compimento nelle pagine del romanzo che uscirà in primavera. “Sarebbe stato sicuramente un dirigente, perché era benvoluto non solo perché era simpatico ma per le capacità che sapeva mettere in campo. Scopro oggi che nel libro si parla di questo: era il suo sogno e sarebbe diventato realtà”, ha commentato Di Giorgio.

A parlare del libro è stato Marco Gaspari, l’editore che ha preso a cuore la sorte di questo progetto. “L’idea del libro è nata grazie a un contatto con Michele Meloni. Il romanzo, un giallo appassionante, uscirà a fine maggio o al massimo ai primi di giugno, proprio in vista delle Olimpiadi. Spero che attraverso questo libro si riesca ad avvicinare più persone possibile a uno sport che merita tanta partecipazione di pubblico, perché porta in sé tanti valori”.

A leggere qualche estratto del romanzo è stato il giornalista Antonio Simeoli, amico di Talotti. “Svelo il nome del protagonista: Rocco Giuliani è il personaggio, capo delegazione della squadra olimpica italiana, che ci porta lungo questa storia. Ci piace pensare che questo è il ruolo che avrebbe ricoperto davvero Ale, diventando dirigente e capo delegazione della squadra azzurra. C’è molto di autobiografico in queste pagine, c’è molto rispetto per il ruolo di atleta, c’è l’odio per il doping,  c’è l’amore per i viaggi e c’è l’attenzione per i particolari che Ale ha sempre avuto in ogni cosa che faceva”.

 A portare i loro ricordi e saluti sono stanti anche Enzo Bertolissi, il direttore di UdinJump Mario Gasparetto e il presidente UdineJump Massimo Patriarca, che hanno ricordato l’appuntamento del prossimo 6 febbraio. “Il dato tecnico del meeting è un punto di forza consolidato, ma la passione e l’umanità che ci si mette sono valori aggiunti: questo appuntamento sportivo è un piccolo gioiello, un nostro orgoglio, perché ha un occhio di riguardo per il territorio. UdinJump ha tanti amici ed è quello che Alessandro voleva”, ha concluso Patriarca.