A Udine una quercia e un premio di laurea nel ricordo di Massimo Vischi

La consegna di un premio di laurea e la dedica di una quercia appositamente collocata nel giardino del polo scientifico dei Rizzi: sono le iniziative concretizzate stamane dall’Università di Udine in memoria di Massimo Vischi, stimato docente e ricercatore del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (DI4A), mancato nel marzo del 2022. Nel giorno in cui avrebbe compiuto 67 anni, si è tenuta una cerimonia in suo ricordo, a cui hanno partecipato il rettore Roberto Pinton, personale del Dipartimento, famigliari e amici del biologo molecolare.

L’evento è stato avviato alle 11 e 30 nell’Aula Beta 1 con i saluti istituzionali e l’omaggio al ricercatore friulano da parte del rettore e del direttore del DI4A Edi Piasentier. Massimo Vischi è stato ricordato con affetto per la sua umanità e con gratitudine per l’impegno profuso all’Università. La sua attività di ricerca era iniziata nel 1983, nell’allora Istituto di Produzione vegetale dell’Ateneo. Nel tempo aveva studiato la biodiversità delle piante e degli ecosistemi con l’utilizzo di marcatori molecolari, approfondendo l’analisi delle strategie di adattamento ai cambiamenti ambientali.

Il premio in memoria di Massimo Vischi.

Dopo gli interventi introduttivi, è stato consegnato il premio istituito in memoria di Massimo Vischi e promosso dal DI4A, riguardante tesi di laurea magistrale attinenti all’argomento “Genetica e biodiversità vegetale”. La prima edizione, rivolta a laureati di vari atenei, ha visto la partecipazione di otto candidati. Ad aggiudicarsi il premio, del valore lordo di duemila euro, è stato l’udinese Davide De Stefano, laureato in Scienze e tecnologie agrarie all’Ateneo friulano, con la tesi “Studi su un nuovo metodo di trasformazione genetica di Nicotiana Tabacum L.”.

La commissione giudicatrice, presieduta da Fabio Marroni, l’ha valutata prima, all’unanimità, considerando vari criteri, tra cui la rilevanza dell’argomento, l’originalità e l’innovatività. La tesi è stata premiata, come spiegato, per aver sviluppato, nel quarantesimo anniversario della prima trasformazione genetica di una pianta mediante tecnologie di DNA ricombinante, un nuovo metodo di trasformazione nella specie Nicotiana benthamiana, tuttora utilizzata per la produzione di farmaci e altri composti utili in pianta.

Rispetto al premio di laurea, la commissione giudicatrice ha espresso soddisfazione nel constatare che i partecipanti alla prima edizione hanno interpretato correttamente il tema e lo spirito del concorso presentando tesi su argomenti che rappresentano una continuazione dei filoni di ricerca a cui Massimo Vischi si dedicò durante la sua carriera scientifica. “La qualità delle ricerche presentate – sottolinea il presidente della commissione, Fabio Marroni – attesta la grande attualità dei temi della biodiversità e genetica agraria applicati alle sfide di oggi”.

Una quercia in memoria di Massimo Vischi.

Applaudito e premiato il vincitore, i presenti sono poi usciti nel giardino antistante l’edificio che ha ospitato la cerimonia per la dedica a Massimo Vischi di una quercia messa appositamente a dimora, nei giorni scorsi. La specie dell’albero è stata scelta dalla moglie del ricercatore, Barbara, e dai due figli, Tiziana e Michele. “Abbiamo preferito una quercia – spiega la signora Barbara – perché fin dai tempi più antichi è simbolo di forza ed equilibrio: tratti che, uniti a impegno, lealtà e anche un po’ di sana ironia, sono sempre stati i valori di Massimo. Inoltre la quercia è un albero longevo e nel tempo contribuirà a suscitare un sorriso nel ricordo di Massimo, a farcelo sentire vicino”.

Il ricordo.

“Massimo era un riconosciuto esperto di colture in vitro di cellule e tessuti vegetali e ha trasmesso le sue conoscenze agli studenti universitari, applicandosi con grande impegno, competenza e disponibilità nell’insegnamento – sottolinea il rettore Roberto Pinton – . Per molti anni aveva presieduto il comitato di orientamento e tutorato di agraria e, da grande sportivo quale era, aveva anche animato tante attività del Cus e contribuito alla nascita dell’Uniud Sailing Lab, il laboratorio interdisciplinare sulla vela dell’Ateneo. Ha sostenuto fortemente una visione della vita universitaria come momento educativo, formativo e di socializzazione. Nel giorno in cui avrebbe compiuto gli anni, l’Università di Udine lo ricorda con affetto e riconoscenza proprio con un’iniziativa in ambito didattico, un premio di laurea. Inoltre, in accordo con la famiglia, l’Ateneo ha voluto lasciare un segno tangibile dell’eredità di Massimo piantando, negli spazi verdi della sede Rizzi, una quercia, simbolo di forza e rettitudine morale”.

“Massimo – afferma Edi Piasentier, direttore del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali – è stato un apprezzato ricercatore e un amato docente dei metodi non convenzionali di miglioramento genetico delle piante agrarie e della produzione di biomolecole in pianta. Era un educatore appassionato, capace di combinare con fantasia e creatività i suoi molteplici interessi, come ha fatto realizzando assieme ai colleghi di ingegneria e di matematica il laboratorio interdisciplinare Uniud Sailing Lab. In questo innovativo laboratorio veleggiante, ha armonizzato le competenze di biologia del docente universitario con la passione per la vela dello sportivo. Ricordo – continua Edi Piasentier – quando abbiamo frequentato insieme l’addestramento da ausiliari dei Vigili del fuoco, negli anni del post-terremoto: abbiamo condiviso in allegria le nostre aspettative di lavoro e di vita, pieni di passione e di voglia di vivere. Mi piace ricordare Massimo così, con il suo sguardo disincantato e ironico, che invitava alla sincerità e alla schiettezza”.