Udine riconosce per la prima volta un neonato con due mamme: ma non mancano le polemiche

Per la prima volta a Udine è stato ufficialmente riconosciuto a un neonato il diritto di avere due mamme. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha accolto la richiesta della madre intenzionale per garantirle il pieno esercizio dei diritti e dei doveri di genitore. Tale riconoscimento consente alla madre intenzionale di prendere decisioni cruciali per la vita del neonato, tutelando così il suo interesse primario.

Non mancano le polemiche.

Sulla vicenda però non mancano le polemiche. Prendiamo atto con stupore e rammarico che, dopo gli “strappi” sulla questione della cittadinanza a Maignan e sulla riforma dei Consigli di quartiere, continui a prevalere, nella dialettica interna alla maggioranza comunale, l’ala massimalista e radicale – commenta Stefano Salmè di Liberi Elettori-Io Amo Udine – . Il riconoscimento dell’amministrazione comunale della qualifica di “madre intenzionale” rispetto ai figli della sua compagna di vita, non è solo un atto che cozza contro la Legge della Repubblica, ma implica la negazione più profonda dei diritti naturali di ogni bambino. La verità oggettiva è che viene avvallata una decisione che priva questi bambini del diritto di poter avere e conoscere il proprio padre. Un diritto naturale che precede qualunque Legge, nazionale o internazionale. Il risultato è esattamente il contrario rispetto a quello che ipocritamente viene sbandierato.

“Una legge della Repubblica dovrà certamente colmare quel vuoto legislativo che viene richiamato ma non nel senso indicato da chi oggi finge di dimenticare la questione centrale, ossia il riconoscimento del diritto universale di ogni bambino,  di poter avere una madre e un padre – continua Salmè – . La questione presenta tali e tanti aspetti etici, politici, culturali e psicologici, che non possono essere ricompresi nella fuga in avanti di una decisione amministrativa. Dovrà e sarà il Parlamento italiano a dover sanare quel vuoto legislativo che le nuove tecniche di procreazione richiedono e lo dovrà fare, a nostro parere, sancendo in modo certo, il diritto di ogni nascituro ad avere una madre e un padre. Riteniamo essenziale e urgente la convocazione di una Commissione consiliare che affronti il tema in questione”.