Dal cellulare ai sopralluoghi i punti ancora da chiarire dell’omicidio di Udine

Solo un indagato per l’omicidio Toffoli

C’è solo un sospettato per l’omicidio di Lauretta Toffoli, la 74enne uccisa a coltellate, nella notte tra il 6 e il 7 maggio, nel suo appartamento di via della Valle a Udine. Il sospettato è Vincenzo Paglialonga, 40 anni, ora sottoposto a custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Non ci sono altri indagati per il momento, ma gli inquirenti continuano ad indagare sull’accaduto.

Nel frattempo è stato conferito l’incarico per la copia forense dei telefoni cellulari di Vincenzo Paglialonga e Manuel Mason, il figlio della donna. Saranno presi in esame i messaggi, le chiamate, i video, le immagini. Anche quelle delle telecamere installate sullo spioncino della porta d’ingresso degli appartamenti della vicina di casa e anche di Paglialonga. Ci saranno quindici giorni di tempo, da parte del consulente della Procura, il maresciallo Roberto Capone, per effettuare le copie forensi e depositare la relazione tecnica. In seguito spetterà poi alla Squadra Mobile analizzare il contenuto.

I dubbi da chiarire

Le indagini continuano, quindi. La prossima settimana la polizia scientifica farà un sopralluogo nell’appartamento di via della Valle. Ci saranno verifiche da svolgere nei due appartamenti di Toffoli e Paglialonga ma anche nella stanza di Manuel Mason. L’attrezzatura speciale degli esperti del Gabinetto interregionale di Padova si spera chiarisca i fatti, anche perché non il procuratore capo Massimo Lia si vuole assicurare di non trascurare nessun particolare.

La svolta alle indagine potrebber arrivare dall’analisi dei tabulati telefonici. Ne è convinto l’avvocato Piergiorgio Bertoli, che difende Paglialonga. Paglialonga dichiara infatt di essere andato a dormire dopo il controllo della polizia, all’1. 45 e di aver dormito fino alle 7 di sabato, quando è uscito per comprare i medicinali.

La donna sarebbe morta tra mezzanotte e le 4, stando a quanto stabilito dal medico legale Carlo Moreschi. Nell’appartamento dell’indagato era stato rinvenuto un coltello insanguinato e lo stesso sarebbe stato in possesso delle chiavi di casa di Lauretta. Un particolare questo ancora da chiarire, visto che Paglialonga ha spiegato di esserne in possesso grazie all’amicizia creata tra i due. Un punto su cui non è d’accordo l’ex marito, Paolo Mason. Su questo non discute, Lauretta non dava a nessuno le chiavi di casa, dice. Non le aveva nemmeno lui che è stato il suo compagno per trent’anni.