A Udine una petizione per far ritornare l’orologio in piazzale Osoppo

La petizione per riportare orologio e termometro in piazzale Osoppo a Udine.

E’ di qualche settimana fa la notizia che ha sconvolto gli udinesi e le persone di passaggio: piazzale Osoppo non avrebbe avuto più il suo orologio ed il termometro, ad indicare gli inverni rigidi e le estati afose.

Un altro simbolo cittadino, presente dagli anni ’70, è stato asportato dalla cima degli otto piani dell’edificio sito all’incrocio tra via Gemona e via della Vittoria, alle porte del centro storico. Un esemplare che aveva enormi costi di gestione e manutenzione, soprattutto ora che il gruppo bancario – a cui faceva riferimento il display – era subentrato dal 2017 alla Intesa San Paolo. Da cinque anni ormai l’insegna era diventata un “peso” e per questo si è giunti all’unica soluzione possibile, senza pensare ad un’eventuale sostituzione.

Le prime testimonianze

Non tutti hanno apprezzato questa decisione: una signora residente nelle vicinanze ha affermato che quel simbolo era importante per la quotidianità sua e del marito, in quanto abituati a passare i pomeriggi sul balcone; un’altra ha ironizzato sul fatto di voler cambiare abitazione pur di non vedere l’edificio così spoglio.

“Che ora è? Non lo so. E fa caldo? Non lo so!”

Per questo motivo da un cittadino è nata l’idea di una petizione online attraverso una raccolta firme, che per ora è arrivata a ben 302 sulle prime 500, per riportare l’orologio ed il termometro nel piazzale.

Così recita in parte: “in qualsiasi modo si arrivasse in Piazzale Osoppo tutti facevano la stessa cosa. Ogni volta. Ogni volta alzavano lo sguardo e leggevano l’ora e la temperatura. Tutti, senza distinzioni! […] Fino al giorno prima era lì, a svolgere il suo servizio. E poi, una mattina, PUFF! Sparito! Abbattuto come un gigante vecchio e inutile.”

Il palazzo che lo ospitava, il Midena, ora “è un palazzo come tanti altri in tante altre città: mostrando le foto post-orologio a chi a Udine non c’è mai stato, le riposte sono tutte uguali: “Toh, sembra un piazzale di Roma” o “Questo palazzo l’ho visto sparso in tutta Italia, è un’architettura vista e stra-vista”. 

I commenti a caldo

Molte sono le ragioni per firmare che si possono leggere sottostante; tutte sottolineano il legame dei cittadini con questo simbolo “della storia di contemporanea di Udine” concludendo come, per questo, la storia possa considerarsi la memoria di un popolo.