Addio Pietro, leggenda del teatro udinese insieme al fratello Beppino

La scomparsa di Pietro Rizzardi a Udine.

“Un uomo di teatro di rigore, che amava il suo pubblico e che pretendeva da sé stesso tecnica e disciplina. Con lui se ne va purtroppo un altro pezzo del Piccolo teatro città di Udine e, contemporaneamente, un pezzo della storia della nostra città”. Così la presidente del Teatro Club Udine, Alessandra Pergolese, non appena appresa la notizia della scomparsa di Pietro Rizzardi, insieme al fratello Beppino, venuto a mancare lo scorso anno, una leggenda del teatro udinese.

“Fin dai primi anni Sessanta – ricorda Pegolese dopo aver espresso le condoglianze di tutto il Teatro Club Udine ai figli, Roberta e Stefano, e ai parenti – è stato uno degli elementi portanti della Compagnia del Piccolo Teatro Città di Udine diretta da Rodolfo Castiglione. Assieme a lui il fratello Beppino, Maria Grazia Sereni, Alfonso Caniffi, Piero Chiarandini, e, ancora, Antonietta Parussini, Cesare Bovenzi, Gianni Nistri e molti altri”.

Pietro, nato il 16 maggio del 1921, si è spento l’altro ieri, 21 ottobre, a Udine. “A lui, così come a tutti i suoi compagni di viaggio – prosegue Pergolese –, dobbiamo molto. Ma soprattutto lo devono le centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi che sul palcoscenico del Palamostre hanno mosso i primi passi verso il mondo del teatro. Quel teatro che anche Pietro amava tanto”.

Lo stesso figlio Stefano ha partecipato al Palio teatrale studentesco e, nei primi anni Ottanta ha nella compagnia dei Giovani del Piccolo teatro città di Udine. “Con Pietro – conclude Pergolese – vogliamo ricordare tutti quei giovani che hanno inventato il teatro a Udine, dai fratelli Rizzardi ad Alfonso Caniffi, da Maria Grazia Sereni a Piero Chiarandini, da Antonietta Parussini a Cesare Bovenzi ed Enzo Mezzelani, per non parlare naturalmente di Rodolfo Castiglione”.

Per quanto riguarda la carriera di Pietro c’è da ricordare sicuramente la sua partecipazione, nella parte del Conte di Albafiorita, alla memorabile Locandiera per la regia di Castiglione e rappresentata nei più importanti festival anche internazionali di teatro per amatori. Pietro, o Piero come molti lo chiamavano, fu il protagonista, nel 1969, di un altro spettacolo di successo del Piccolo Teatro, “Omobono e gli incendiari”, di Max Frisch.

In occasione della recita svolta al Festival di Pesaro nell’ottobre 1969, il Resto del Carlino scrisse di lui: “Omobono, un ometto pauroso ai confini della macchietta, o del burattino, risalta nella bellissima interpretazione di Pietro Rizzardi, un attore completo, ad un certo livello, e dotato di una sensibilità artistica non indifferente. Con tonalità vocali davvero sorprendenti, il Rizzardi ha spesso trascinato il pubblico ad un meritatisssimo applauso”.

E quell’applauso per lui, ora non può che essere più caloroso che mai. I funerali si svolgeranno sabato 24 ottobre alle 10.45 nella chiesa delle Grazie, partendo dal cimitero urbano di San Vito a Udine.