Scavano per la fibra ottica e tranciano la rete gas, 12 famiglie senza acqua calda

Del problema si fa carico il neo Comitato di Giusto di Udine.

I lavori per portare la fibra ottica in via Jole De Cillia a Udine danneggiano la rete del gas e dodici famiglie rimangono senza metano dal 19 di aprile. Della questione si fa carico ora anche il neo Comitato Di Giusto Udine, nato sulle ceneri del Comitato per il no al centro rifiuti nel quartiere Di Giusto dopo che la raccolta firme ha portato il sindaco del capoluogo friulano ad abbandonare l’idea di creare una nuova piazzola ecologica in quel quartiere della città.

“L’intenzione – spiegano i consiglieri di quartiere Stefano Salmè e Silvana Munaretto – è quella di continuare a tutelare gli interessi e la volontà di questa zona di Udine. Il Comitato ha dunque preso in carico il problema dei residenti di via Jole De Cillia e aspetta di vedere la risposta dell’amministrazione comunale, pronto però ad intraprendere azioni di protesta per arrivare ad una soluzione definitiva per le famiglie della via”.

Il problema nasce dal fatto che “sia l’Acegas, sia l’amministrazione comunale – fanno sapere dal comitato –, scaricano la soluzione sui residenti della via, affermando pilatescamente che essendo la via privata, la responsabilità della riparazione ricade totalmente su di loro. Un primo e provvisorio preventivo ha indicato in mille euro ad abitazione il costo di riparazione. In una fase sociale come questa l’Acegas – proseguono Salmé e Munaretto –, che eredita le funzioni svolte prima dall’Amga, non può così sbrigativamente rifiutare un sostegno ai cittadini. Parimenti – concludono – l’amministrazione ha il dovere di intervenire presso la direzione dell’Acegas e anche ipotizzando un sostegno economico a copertura almeno parziale dei costi di riparazione”.

Superata questa emergenza, per il Comitato “l’amministrazione comunale dovrà intervenire in modo definitivo per risolvere le problematiche di una strada privata a transito pubblico, che è tuttora priva di illuminazione pubblica. La soluzione – auspica il Comitato – è quella di arrivare ad una diversa classificazione della strada, trasformandola da privata in strada comunale”.