Allarme mobbing a Udine, centinaia di richieste di aiuto durante il lockdown

I dati 2020 del Punto di Ascolto di Udine.

Quasi 350 colloqui con i professionisti, dei quali 238 per supporto legale, 93 per sostegno psicologico ed 11 per consulenza con il medico del lavoro. Sono state complessivamente 108, 74 donne e 34 uomini, le persone che nel 2020 si sono rivolte al Punto di Ascolto di Udine, il servizio messo a disposizione gratuitamente per i cittadini in difficoltà che cercano soluzioni nei contesti e nell’ambito lavorativo.

Un servizio che, in tempo di lockdown, ha dimostrato di essere parecchio apprezzato soprattutto viste le nuove modalità di svolgimento del lavoro.
Durante il periodo di restrizione per Covid-19 le problematiche portate alla attenzione infatti sono state tantissime, con diverse motivazioni riguardanti la possibilità e la richiesta di lavoro agile all’azienda e cosa fare in caso di rifiuto, la fruizione delle ferie e dei permessi maturati di diritto per proteggersi dalla pandemia, il rientro al lavoro superando il mobbing creato dal datore di lavoro o dal proprio responsabile, la possibilità di difendersi dall’obbligo di lavoratore in smart working senza attività da svolgere, il controllo assillante delle lavoratrici in remoto tramite la piattaforma imposta dall’azienda e il controllo costante, opprimente e con pretesa di riscontri continui via mail con anche con venti interventi al giorno. Si tratta quindi di problematiche riguardanti atteggiamenti vessatori in ambito lavorativo, con controllo eccessivo al fine persecutorio o per specifica e demansionata assegnazione di compiti.

Il Punto d’ascolto di Udine nasce da un progetto in parternariato tra l’associazione Educaforum Aps e il Comune di Udine ed è uno strumento che la Regione Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione gratuitamente per i cittadini in difficoltà che cercano soluzioni nei contesti e nell’ambito lavorativo. Il servizio offre supporto legale, medico del lavoro e psicologico con un gruppo di lavoro costituito da un’operatrice e un avvocato, da uno psicologo e da un medico del lavoro.

“Il Comune di Udine – ha commentato il sindaco Pietro Fontanini alla presentazione dei dati 2020 -, grazie alla Regione Fvg, è vicino ai lavoratori in questo difficile momento. E non solo a quanti vedono messi a rischio i sacrifici fatti per mettere in piedi e gestire un’attività ma anche per coloro che sono costretti a subire soprusi e pressioni indebite da colleghi e responsabili. Invito quindi chi ne sia vittima a denunciare queste situazioni, anche sfruttando la possibilità di effettuare la segnalazione in forma anonima”.

“Non può che farmi piacere – ha aggiunto l’Assessore alle pari opportunità Elisa Asia Battaglia – che questo servizio si stia rivelando, come dimostrano i dati del 2020, uno strumento estremamente efficace nella tutela della lavoratrice e del lavoratore che, soprattutto in questa fase difficile, rischiano di essere esposti non solo all’ansia derivante dalla pandemia, ma anche ad atteggiamenti scorretti da parte dei superiori o dei datori di lavoro”.

Il Punto di Ascolto è situato a Udine in Palazzo Belgrado ed è attivo il lunedì e mercoledì dalle 10 alle 18 e il giovedì dalle 10 alle 16. Le consulenze sono gratuite, riservate anche in anonimato, è possibile accedervi anche telefonicamente allo 0432 1272071 e via e-mail a: antimobbing.udine@gmail.com.