Successo per le due mostre di Udine: il Comune rimanda la chiusura

Rimandata la chiusura delle mostre a Casa Cavazzini e nei musei del Castello di Udine.

Il Comune di Udine ha deciso di prolungare la scadenza delle due mostre allestite a Casa Cavazzini e nelle sale dei Musei del Castello, accogliendo gli ottimi risultati ottenuti dalle esposizioni nel periodo tra la fine dello scorso anno, quando sono state allestite inaugurate, e i primi mesi del 2024.

La chiusura di “Pittori del Settecento tra Venezia e Impero” era prevista una settimana dopo Pasqua, il 7 aprile, ma con la nuova scadenza la mostra allestita ai musei del Castello proseguirà per altre tre settimane, fino a domenica 28 aprile.Gino Valle, la professione come sperimentazione continua”, allestita al pieno terra del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, è stata prolungata invece fino a domenica 5 maggio.

La motivazione è doppia: sfruttare appieno il valore di due esposizioni di prestigio che mettono in risalto la città di Udine nella storia dell’Arte e dell’Architettura europea, e approfittare del calendario favorevole per continuare a offrire anche in primavera una proposta culturale che è stata molto apprezzata negli scorsi mesi, anche dai visitatori di fuori regione.

Sono stati protagonisti di un’ottima performance in particolare i Musei del Castello, che hanno fatto registrare un aumento del 20% delle visite nel primo trimestre (i dati si fermano al 20 marzo) del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Risultati positivi che fanno il paio con l’aumento del 30% di visite ai poli museali durante il periodo delle festività del 2023, in contrapposizione alle stesse settimane del 2022. In quel caso, la crescita era stata trainata da un eloquente +118% di Casa Cavazzini, dove era appena stato inaugurato, insieme alla Mostra su Valle, anche il riallestimento delle Collezioni Permanenti Friam e Astaldi.

Pittori del Settecento tra Venezia e Impero.

“Pittori del Settecento tra Venezia e Impero” ripercorre l’arte che ha caratterizzato il territorio friulano nel ‘700.  Il Friuli Venezia Giulia era territorio di confine ma anche di passaggio, contaminazioni e osmosi, perché attraversato dalla direttrice Vienna-Venezia, le capitali dell’Impero Asburgico e della Serenissima Repubblica di Venezia che dominavano sulla regione. La mostra mette in luce, grazie a 130 tra opere e documenti, i retroscena di della produzione artistica che si è sviluppata su questa rotta.

Gino Valle, la sperimentazione come professione come sperimentazione continua

“Gino Valle, la sperimentazione come professione come sperimentazione continua” si propone invece di rileggere, come mai fatto prima, il grande lavoro di Gino Valle nel periodo compreso tra gli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Ottanta del Novecento, attraverso una cernita ricca ed inedita di materiali relativi alla sua opera, in tutto 120 pezzi tra tavole, modelli, disegni e fotografie relativi a 12 grandi progetti realizzati dall’architetto udinese nel corso della sua lunga carriera.