Allarme truffe telefoniche, 4 anziani presi di mira a Udine nel giro di poche ore

Un nuovo giro di truffe a Udine.

Nel mirino dei truffatori ci sono sempre loro: gli anziani. A confermarlo è l’ennesima segnalazione arrivata agli inquirenti venerdì 22 luglio che fa stare sull’attenti su un nuovo giro di truffe. Nell’arco di poche ore, infatti, tra la tarda mattinata ed il primo pomeriggio, gli agenti della Polizia di Stato delle volanti della Questura di Udine sono intervenuti per quattro tentativi di truffa telefonica. Fortunatamente però nessuno è andato a buon fine.

I tentativi di truffa.

Sono le 10 e 30 quando una signora di 88 anni che vive nel centro di Udine riceve una chiamata sul telefono di casa. Dall’altra parte una voce femminile, dice di essere la figlia: è in ospedale in gravi condizioni, deve far fronte alle cure e ha bisogno una grossa somma di denaro. La risposta della signora è stata però lucida, prima le ha chiesto cosa le fosse successo e poi le ha chiesto, per conferma, di dirle il suo numero di cellulare. Messa alle strette la truffatrice ha riattaccato. Subito dopo la donna ha chiamato la vera figlia, che le ha confermato di stare bene: era al mare.

Non passa molto tempo quando alle 13 e 50 un’altra signora di 90 anni, di Udine, è vittima di un tentativo di truffa molto simile a quello precedente. La telefonata avviene sempre al fisso, e la voce dall’altra parte è sempre femminile. Questa volta la storia raccontata per estorcere soldi è stata la seguente: il figlio della vittima aveva causato un grave incidente e la morte di un’altra persona. Necessitava quindi di molto denaro per evitare il carcere. La signore ha ribattuto che non aveva nessun figlio, ma solo un nipote. A quel punto la truffatrice ha provato a salvare la truffa correggendosi: era il nipote ad aver bisogno. Ma a quel punto la signora 90enne aveva già capito il raggiro e ha riattaccato.

I due tentativi sono fatti in contemporanea ad altri nel primo pomeriggio. La sala operativa della Questura ha ricevuto segnalazioni simili da due signore udinesi. Sempre una voce femminile, all’altro capo e probabilmente la stessa. In questi casi la truffatrice avrebbe chiesto 14.500 euro in un caso e 10.000 euro nell’altro. Anche in questo era per far evitare il carcere a una nipote. Anche queste signore però hanno capito la truffa e riattaccato. Per poi assicurarsi che i rispettivi parenti stessero effettivamente bene. riuscendo poi in un secondo momento a mettersi in contatto con i rispettivi parenti dai quali venivano rassicurate. Sui casi gli uomini dell’Upgsp e della Squadra Mobile stanno svolgendo attività d’indagine volta ad individuare i responsabili.