Cittadini alleati contro degrado e illegalità, al via il piano di sicurezza partecipata

Firmato il protocollo per la sicurezza partecipata a Udine.

Cittadini e Comune di Udine alleati contro degrado e illegalità: è stato firmato in Prefettura oggi, 12 febbraio, il protocollo per il piano di sicurezza partecipata nel capoluogo friulano. Il progetto prevede di fatto un allargamento della possibilità di segnalazione alle forze dell’ordine di alcune situazioni specifiche, senza carattere d’urgenza, grazie al coinvolgimento di cittadine e cittadini appositamente selezionati e preparati.

All’attività di osservazione dei quartieri saranno deputati i cittadini e le cittadine referenti che si occuperanno di segnalare, tramite i canali previsti, alcuni casi specifici, in ogni caso senza la possibilità di intervenire con iniziative personali. Il servizio non intende sostituirsi al numero di emergenza unico che deve essere sempre il primo riferimento in caso di urgenza.

Il ruolo di osservazione e segnalazione è limitato solo a casi di sospetto spaccio di sostanze stupefacenti o di bullismo, a situazioni di disturbo della quiete pubblica, davanti ad atti vandalici o presunto utilizzo indebito di spazio pubblico, come anche di fronte a ostacoli pericolosi sulle vie di comunicazione o a veicoli che si sospettano rubati.

In questi ambiti i Referenti di quartiere potranno riferire ai Coordinatori di quartiere, figure individuate tra i referenti, ai quali spettano i rapporti con i responsabili dalla Polizia Locale, delle forze di Polizia di Stato, del Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, o del Comando provinciale della Guardia di Finanza.

“L’operazione di oggi si inserisce in un contesto di partecipazione alla sicurezza da parte dei cittadini e di maggiore dialogo fra l’amministrazione comunale e i nostri quartieri – ha commentato il sindaco Alberto Felice De Toni -. Grazie a questo protocollo i cittadini assumono un ruolo attivo per il contrasto al degrado urbano e all’illegalità del loro quartiere. Chiunque può partecipare al miglioramento della propria città, del proprio quartiere, della propria strada, in poche parole della propria qualità della vita”.

“L’obiettivo è di aumentare la possibilità di osservazione dei casi che possono essere potenzialmente pericolosi e segnalarli tempestivamente alla polizia locale. L’attività insieme ai cittadini, che saranno selezionati con criteri specifici e adeguatamente formati, si inserisce nel contesto di sviluppo del decentramento e l’invito alla partecipazione. Presto infatti proseguiremo con sette assunzioni di personale della polizia locale, destinate proprio al presidio dei quartieri udinesi”.

“La firma sul protocollo di Sicurezza Partecipata è la prima tappa importante di un percorso che punta a rendere le cittadine e i cittadini di Udine un punto di contatto fondamentale tra le forze di polizia che si garantiscono la sicurezza pubblica e il territorio – ha aggiunto il vicesindaco Alessandro Venanzi -. Abbiamo lavorato fin da subito assieme al Prefetto Domenico Lione per la creazione di un protocollo senza preconcetti ideologici, ma con un deciso spirito pragmatico, che mettesse in primo piano la sicurezza dei cittadini e il loro benessere, a partire dai quartieri che sono il vero cuore pulsante della nostra città”.

“È il principio di solidarietà a dettare le linee del protocollo firmato oggi presso gli Uffici del Governo. Abbiamo lavorato a fondo sin dal primo giorno del nostro mandato con il fine di creare uno strumento che potesse aumentare il senso di sicurezza dei cittadini e allo stesso tempo renderli partecipi in prima persona come punto di collegamento nei quartieri – ha concluso l’assessora alla sicurezza partecipata Rosi Toffano -. La solidarietà porta alla creazione di reti tra cittadini con interessi e responsabilità comuni. Un protocollo di questo tipo è una realtà in diverse città italiane ed europee, ma rappresenta un’assoluta novità sul territorio del Friuli Venezia-Giulia“.

Il progetto di Sicurezza Partecipata prenderà ufficialmente il via quando anche il documento con le indicazioni operative (il vademecum) sarà approvato, insieme all’Avviso di selezione della Polizia locale rivolto ai cittadini.