Boom del turismo slow e nuove sfide per i Borghi più belli d’Italia riuniti a Valvasone

La XXV Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia a Valvasone.

Piace sempre più il turismo slow in Italia e attrae soprattutto da fuori Italia. Sono alcune delle indicazioni emerse in occasione dei lavori della XXV Assemblea Nazionale dei Borghi più belli d’Italia, tenutasi quest’anno a Valvasone, splendido borgo del Friuli Venezia Giulia. Ad aderire circa 250 delegati dei comuni aderenti al sodalizio – tra le edizioni più partecipate in assoluto – accolti all’Auditorium dal Sindaco di Valvasone Arzene, Fulvio Avoledo, dalla coordinatrice regionale dell’Associazione Zaida Franceschetti, dal Consigliere regionale e componente del Direttivo nazionale Markus Maurmair, dal Presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi. E’ stata l’occasione per fare il bilancio delle attività svolte e per delineare le future strategie di sviluppo.

I numeri.

Dalla nascita dell’associazione nel 2002 circa un migliaio di Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti hanno fatto richiesta per essere valutati come “uno de I Borghi più belli d’Italia”, e di questi, secondo un sistema di valutazione certificato ISO9001, ne sono stati ammessi, ad oggi, 375 di cui 15 presenti nella regione FVG: l’ultimo ingresso si celebra il 7 giugno con la consegna della bandiera a Cividale del Friuli.

Nel corso dell’assemblea sono stati condivisi dati ISTAT incoraggianti che confermano la crescita del turismo nei borghi. Nel dettaglio:

  • 19,5 milioni le presenze a fronte di oltre 5,6 milioni di arrivi
  • +2,4% di arrivi e +3,5% di presenze turistiche totali (pari a circa 700.000 unità)
  • l’incremento del 7,4% delle presenze straniere tra il 2022 e il 2023
  • arrivi stranieri in aumento del 6,9%, il che significa il superamento della componente straniera (54,4%) rispetto a quella nazionale (45,6%)
  • crescita del 4,8% per le strutture extra-alberghiere
  • 23 milioni di pernottamenti nel 2023.

Sono stati illustrati poi i dati della ricerca Numisma, consentendo di tracciare l’identikit di chi sceglie il turismo slow dei borghi italiani: età 30-35 oppure over 60, senza figli, upper class, con alto livello d’istruzione. Le coppie cercano vacanze all’insegna della natura, e della scoperta delle eccellenze enogastronomiche. E sono viaggiatori assidui.

Tra le previsioni, è stato lanciato un allarme: lo spopolamento dei borghi. Nel 2024, il complesso dei borghi perderà quasi 117mila abitanti che si aggiungono agli oltre 83mila del 2011-2024: qui le performance più negative hanno interessato le regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Sicilia, Calabria, Puglia).

Gli interventi.

Fiorello Primi, presidente dell’Associazione nazionale de I Borghi più belli d’Italia: “La sfida principale è proprio la questione dello spopolamento dei borghi, soprattutto nelle aree interne e nelle zone montane, che poi portano la perdita di valori come quelli tradizionali, culturali, ma anche della tutela del territorio. Questioni che stiamo sottoponendo sia ai governi regionali che al governo nazionale perché imposti una strategia a medio lungo termine per affrontare queste questioni che sono legate alla mancanza di servizi essenziali nei borghi che via via si stanno perdendo”. Altro aspetto importante “è impostare un ragionamento sulla possibilità di creare nuovi posti di lavoro per i giovani, utilizzando anche le nuove tecnologie: una sfida molto importante, molto difficile da affrontare che solo il “sistema Italia” nel suo complesso può cercare di risolvere”.

Fulvio Avoledo, Sindaco di Valvasone Arzene: “La sfida è quella di non rappresentare solo il borgo di Valvasone ma di fare rete con tutti gli altri borghi in Italia. E’ fondamentale per riuscire a mantenere vive le nostre comunità, mettere in rete quelli che sono i valori e le tante peculiarità e specialità che abbiamo nei piccoli borghi che sono magari fuori dai grandi circuiti turistici e dalle città d’arte. Questo serve per dare vita alle nostre realtà e per poter conservare anche questo patrimonio che abbiamo: dobbiamo sì conservare, tutelare, ma proiettarci nel futuro”.

Markus Maurmair, Consigliere regionale FVG e delegato nazionale dell’associazione per il Nord Est: “La bellezza autentica dei nostri borghi è il cuore pulsante dell’Italia, una forza da preservare e valorizzare e non dovremo mai rinunciare a costruire bellezza trasmettendo il suo senso più profondo alle nuove generazioni. Essere qui oggi è segno concreto di un’Italia che crede nei propri luoghi, nella cultura e nella bellezza. Valvasone Arzene dimostra come un borgo possa diventare centro di dialogo nazionale tra territori. L’assemblea ha confermato il ruolo crescente dei borghi non solo come custodi della tradizione, ma anche come protagonisti del turismo sostenibile e delle nuove economie locali. Continuiamo a lavorare perché i nostri borghi non siano solo memoria, ma anche futuro”.

Sergio Emidio Bini, Assessore regionale alle Attività produttive e Turismo: “Nella nostra regione abbiamo ben 15 tra i borghi più belli d’Italia e 5 località dichiarate patrimonio dell’Unesco e la cultura rappresenta un driver fondamentale per il nostro sviluppo turistico”. Ha poi ricordato che “negli ultimi anni sono radicalmente cambiati i trend turistici, con i visitatori sempre più alla ricerca di territori da scoprire con modalità lenta. Da questo punto di vista, l’arte, la storia e l’enogastronomia sono elementi fondamentali per l’identità del Friuli Venezia Giulia e questo spiega il successo di iniziative che esplorano le nostre tradizioni, come, ad esempio, la “Notte Romantica” organizzata nei Borghi più Belli d’Italia”.

Alessandro Ciriani, Eurodeputato: “Tutto questo dimostra che l’Italia è uno scrigno preziosissimo che contiene tantissime bellezze paesaggistiche. Obiettivo della politica è preservarle, custodirle, di tramandare ciò che abbiamo a disposizione. Al contempo vanno affrontate questioni come lo spopolamento dei piccoli centri e le difficoltà nel conservare i servizi essenziali: questo è uno dei temi che vanno discussi all’interno delle difficoltà delle aree montane. La revisione dei fondi di coesione dell’UE, che prevede la possibilità di riprogrammare i fondi per adattarli a nuove esigenze e priorità, può dare risposte in tal senso”.

Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento: “I borghi sono un patrimonio di bellezza, tradizione e identità, ciò che l’attuale Governo e il sistema regionale sta sostenendo con rilevanti risorse. Il loro rilancio passa da scelte politiche mirate, investimenti infrastrutturali, e una visione chiara che metta al centro le comunità locali. Eventi come questo sono fondamentali per costruire alleanze e promuovere lo sviluppo sostenibile dei nostri territori”.

Al termine dell’assemblea, come ogni anno, c’è stato il passaggio di testimone fra Valvasone e il coordinamento regionale dell’Umbria poiché l’Assemblea Nazionale del 2026 si terrà appunto in uno dei Borghi più belli d’Italia in quella regione.