Pronti a partire i lavori per la nuova ciclovia tra Moggio e Venzone

La ciclovia con più valenza turistica.

I lavori del tratto Moggio-Venzone della ciclovia Alpe Adria potranno essere appaltati entro l’anno, secondo Fvg Strade.

È quanto confermato dall’assessore Fvg a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, rispondendo in sede di I Commissione, presieduta da Mara Piccin (FI), all’interrogazione che il consigliere Nicola Conficoni (Pd), insieme alla collega di partito Mariagrazia Santoro, aveva presentato per conoscere lo stato dei lavori relativamente al tratto Moggio-Venzone della ciclovia Alpe Adria, considerata l’itinerario di più rilevante valenza turistica della rete regionale di ciclovie di interesse turistico.

Pizzimenti ha riferito anche in merito al piano particellare degli espropri
approvato lo scorso dicembre, all’avvio a febbraio 2020 delle procedure riguardanti le ditte catastali interessate all’intervento che hanno finora richiesto 107 interlocuzioni, alla valutazione delle osservazioni pervenute in particolare da Rfi, ai ricorsi all’esproprio e ai ritardi legati all’emergenza
Covid. “I tempi si sono allungati – ha aggiunto l’assessore – ma una gran parte del tratto che va da Tarvisio a Grado è percorribile anche se con qualche dfficoltà, come nel caso della galleria San Rocco ancora chiusa ma la cui apertura dovrebbe avvenire a breve”.

“Risposta sincera ma deludente” il commento di Conficoni che ha evidenziato come i tempi annunciati a settembre non siano stati rispettati già prima dell’emergenza Covid perché la gara, in base al cronoprogramma ipotizzato, doveva essere avviata entro la fine del 2019 ed ora si dice che avverrà entro il 2020, cioè un anno dopo. “La ciclovia Alpe Adria è la spina dorsale della rete e, di fatto, è ancora incompiuta. Questo fatto negativo – ha evidenziato il dem – si associa a una serie di altre situazioni: il ritardo con cui sta procedendo l’elaborazione del piano regionale per la mobilità ciclistica previsto dalla legge e che sarebbe dovuto essere adottato nel febbraio dello scorso anno, il mancato rifinaziamento degli incentivi ai privati per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita con oltre 500 domande presentate che attendono una risposta, l’eliminazione dei fondi per lo sviluppo di iniziative a favore della ciclabilità, la bocciatura sia dell’emendamento alla legge di Stabilità con cui si proponeva di stimolare l’acquisto delle carbobike e delle biciclette pieghevoli per trasporto sul treno sia dell’odg per la promozione della mobilità sistenibile”.