In Friuli nasce il progetto Terra dei Castellieri.
Un nuovo spazio culturale si prepara a valorizzare la storia protostorica della pianura friulana, offrendo ai cittadini e ai visitatori un percorso immersivo tra tumuli e castellieri, i villaggi fortificati che caratterizzavano il territorio prima dell’arrivo dei Romani. Il progetto, denominato “Terra dei Castellieri”, nasce dalla collaborazione tra Regione Friuli Venezia Giulia, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, Università di Udine, un consorzio di 17 Comuni guidato da Sedegliano e Banca 360, promotrice dell’iniziativa.
I Comuni coinvolti sono: Basiliano, Campoformido, Castions di Strada, Codroipo, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Meduno, Montereale Valcellina, Pozzuolo del Friuli, Rive d’Arcano, Sedegliano, Spilimbergo, Udine.
Nasce il museo della protostoria friulana.
L’obiettivo è creare un museo moderno e multidimensionale, in grado di raccontare l’evoluzione della protostoria friulana, dalle età dei metalli – Rame, Bronzo e Ferro – fino agli insediamenti fortificati che punteggiano il territorio. Il Friuli, ricco di tumuli e castellieri datati a partire dal 2000 a.C., verrà così raccontato attraverso reperti, studi dell’Ateneo friulano e attività didattiche, in un luogo pensato per la divulgazione e la ricerca.
La presentazione ufficiale si è svolta a Palazzo Antonini Maseri, sede del rettorato dell’Università di Udine, alla presenza del rettore Angelo Montanari, della direttrice del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale Linda Borean, della referente dell’accordo per l’Ateneo Elisabetta Borgna, del vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Mario Anzil, del funzionario archeologo della Soprintendenza Roberto Micheli, del presidente di Banca 360 Luca Occhialini, della sindaca di Sedegliano Debora Donati e dell’assessore alla cultura di Udine Federico Pirone, oltre al docente dell’Università di Padova Alessandro Fontana.
L’iniziativa prevede di rendere il museo un luogo di narrazione e di condivisione, aperto a un pubblico ampio e dedicato alla didattica, alla convegnistica e alla promozione della storia locale. Banca 360 ha già individuato l’immobile che ospiterà la struttura, destinata a diventare un punto di riferimento per la conoscenza della protostoria in Friuli.
I castellieri e i tumuli coinvolti.
I tumuli e i castellieri oggetto dello studio e della futura esposizione comprendono siti di grande interesse storico come quelli di Mereto di Tomba, Sant’Osvaldo a Udine, Castions di Strada, Codroipo, Galleriano di Lestizza, Gradisca di Spilimbergo, Novacco di Aiello, Pozzuolo del Friuli, Savalons di Mereto di Tomba, Sedegliano, Udine e Variano di Basiliano. Questi monumenti, veri simboli del passato protostorico della regione, costituiranno il nucleo centrale della narrazione museale, offrendo una visione completa della storia del Friuli prima dei Romani.
Un progetto condiviso e di grande valore.
Le dichiarazioni degli attori coinvolti hanno sottolineato l’importanza di un progetto condiviso e multidisciplinare: “E’ uno straordinario progetto di valorizzazione delle conoscenze di cui siamo orgogliosi e grati – ha detto il rettore Montanari -. Un progetto dalle grandi potenzialità che vuole mettere a disposizione della collettività e dei visitatori del Friuli Venezia Giulia un grande patrimonio di testimonianze archeologiche. Il museo che si vuole realizzare è il frutto di decenni di ricerche sul territorio“.
“È molto bello vedere collaborare insieme così tanti partner, cui siamo molto grati, a favore della storia e della cultura del nostro territorio, per la sua valorizzazione e divulgazione a tutti e non solo come oggetto di conoscenza all’interno dell’università e per gli appassionati” ha aggiunto Borean mentre Borgna ha sottolineato la “cooperazione virtuosa tra istituzioni per valorizzare e promuovere il patrimonio archeologico: i materiali provenienti dagli scavi in tumuli e castellieri e la documentazione prodotta in decenni di ricerche costituiscono una risorsa a disposizione del progetto”.
Reperti mai visti dal pubblico.
“Basiliano – ha affermato Micheli – è stato individuato come sede del museo per la presenza nel territorio circostante di importanti evidenze archeologiche che meritano di essere valorizzate assieme a quelle degli altri siti protostorici del Medio Friuli. La Soprintendenza – ha aggiunto Micheli – metterà a disposizione il materiale archeologico di proprietà statale legato al tema dei castellieri e dei tumuli funerari in età protostorica. L’apertura del museo sarà un’occasione per esporre in un’unica sede molti reperti mai visti dal pubblico e creare una innovativa narrazione della protostoria dell’alta pianura friulana”.
“Terra dei Castellieri” un progetto strategico.
“Il progetto Terra dei castellieri – ha affermato Mario Anzil – rappresenta per la Regione una scelta strategica che sancisce un’alleanza volta a dare finalmente una casa riconoscibile al patrimonio dei tumuli e dei castellieri del Medio Friuli. Riteniamo che la fondazione partecipativa, aperta anche ai soggetti privati, sia lo strumento più adatto per garantire una gestione moderna, stabile e allo stesso tempo dinamica del Museo Archeologico Terra dei Castellieri, in stretto raccordo con la Soprintendenza, con l’Università di Udine e con i Comuni che custodiscono siti e testimonianze della protostoria”.
Una fondazione per gestire il museo.
“In qualità di Sindaco del Comune capofila della convenzione “Protostoria in Friuli” – ha spiegato Debora Donati –, con l’obiettivo di promuovere e sostenere il patrimonio archeologico presente nei propri territori, allo scopo di fornire un modello di sviluppo legato alla loro valorizzazione, sottolineo l’importanza strategica di questo percorso, avviato per tutelare questa nostra ricchezza archeologica e culturale e l’essenzialità della sinergia tra le varie istituzioni, a vario titolo coinvolte”
“Grazie alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa – ha evidenziato Donati –, convidiviamo la volontà di realizzare un museo moderno, che integri le risorse culturali, paesaggistiche e socioeconomiche del territorio, con un approccio multidisciplinare, avente come focus il patrimonio archeologico e storico dei tumuli e dei castellieri. Questo spazio museale, realizzato in un immobile di proprietà di Banca 360, verrà gestito da una Fondazione, denominata “Fondazione Terra dei Castellieri” e diventerà uno spazio culturale capace di restituire alla propria comunità e soprattutto alle nuove generazioni la conoscenza e la consapevolezza del proprio passato”.
“Manca un museo per valorizzare un aspetto così importante della storia del nostro territorio – ha detto Luca Occhialini, presidente di Banca 360 che ha promosso il progetto e sostenuto anche il lavoro di catalogazione dei reperti protostorici tra cui poi scegliere quelli da collocare nel museo. Occhialini ha quindi scandito il cronoprogramma del progetto complessivo che prevede, tra le altre cose, la costituzione di un comitato tecnico-scientifico e di una fondazione.
“Il progetto Terra dei Castellieri dimostra in modo concreto come le ambizioni di Udine e del Friuli coincidano e possano rafforzarsi reciprocamente – ha spiegato Federico Pirone –. Siamo parte di una rete ampia e coesa che ha saputo costruire un vero progetto di comunità. Udine è orgogliosa di partecipare con il Colle del Castello, uno dei luoghi più identitari, contribuendo a un’iniziativa che parla dell’intero Friuli e della sua storia più profonda. Il Friuli e Udine condividono un destino anche culturale che oggi trova una straordinaria occasione per esprimersi e rinnovarsi”.








