Una 71enne accusata di tentato omicidio.
Un’inquietante spirale di violenza condominiale ha portato sul banco degli imputati una 71enne di Cervignano del Friuli, accusata di tentato omicidio, atti persecutori, percosse, lesioni personali aggravate e violazione di misure cautelari.
I fatti contestati.
Tutto ha inizio tra luglio e novembre 2024, quando i rapporti di vicinato tra la donna e una cittadina ungherese residente nello stesso stabile si trasformano in un crescendo di aggressioni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 71enne avrebbe dapprima minacciato e aggredito fisicamente la vicina, arrivando a stringerle il collo, colpirla con schiaffi e tentare di spingerla giù dalle scale. Episodi che hanno causato un perdurante stato di ansia e timore nella vittima e nei suoi familiari.
Il culmine si sarebbe toccato il 24 settembre, quando la 71enne, affacciata alla finestra del suo appartamento al secondo piano, avrebbe scagliato una pietra del peso di quasi mezzo chilo contro l’auto in transito della vicina, colpendone il finestrino. Solo il caso ha evitato conseguenze ben più gravi: per la Procura si è trattato di un gesto idoneo a causare la morte, non riuscito solo per circostanze fortuite.
Neanche un divieto di avvicinamento disposto dal gip è bastato a fermare l’escalation. Il 6 novembre, la signora avrebbe nuovamente aggredito la vicina e le sue figlie. Il marito della donna, accorso per difendere le familiari, sarebbe stato colpito alla testa con un batticarne di legno, riportando un trauma cranico con una prognosi di dieci giorni.
La richiesta della Procura e la tesi della difesa.
Attualmente agli arresti domiciliari, la 71enne è stata rinviata a giudizio davanti al giudice Mariarosa Persico. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione nel processo con rito abbreviato. Due le perizie psichiatriche sull’anziana depositate: secondo quella della Procura, la donna è capace di intendere e di volere; quella della difesa parla invece di “capacità di intendere e volere grandemente scemata” al momento dei fatti. La prossima udienza, fissata per il 5 settembre, sarà decisiva per ascoltare l’arringa difensiva.