Alluvione in Friuli, ristori anticipati per chi ha perso tutto. Chiesto lo stato di emergenza

Da sinistra. il viceministro Gava, il capo Diparitmento Ciciliano e l'assessore Riccardi

Danni alluvione in Friuli, la Regione pensa a ristori anticipati.

Ristori anticipati già nei prossimi giorni per le famiglie che hanno perso casa, beni essenziali e mezzi a causa dell’alluvione che ha colpito il Friuli Venezia Giulia. È questa la linea su cui la Regione sta lavorando, mentre è in via di firma da parte del governatore Massimiliano Fedriga la richiesta di stato di emergenza nazionale.

“L’obiettivo è garantire un primo sostegno immediato a chi non ha più nulla“, ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, durante il sopralluogo svolto a Versa e Brazzano insieme al capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabio Ciciliano. La giunta regionale verificherà già questa settimana la possibilità di stanziare risorse proprie per anticipare gli aiuti economici prima ancora della manovra di bilancio.

La richiesta di stato di emergenza – ha spiegato Riccardi – non solo apre l’accesso ai fondi statali, ma permette di avviare le procedure per sostenere opere pubbliche e garantire ristori a cittadini e imprese colpite. “In ogni sopralluogo ci è stato chiesto un intervento rapido: le persone che vivevano al piano terra oggi non hanno più un’abitazione, né elettrodomestici, né beni essenziali, né i propri veicoli“.

Brazzano, frana sotto osservazione: arrivano strumenti di monitoraggio

Per quanto riguarda l’area di Brazzano, dove la frana resta il nodo più critico, sono allo studio diverse soluzioni strutturali. “Servirà tempo – ha precisato l’assessore – ma intanto installeremo strumenti per monitorare costantemente l’evoluzione del movimento e garantire la massima sicurezza”. Nel piano rientrano pluviometri e sensori capaci di segnalare tempestivamente eventuali allerta.

Riccardi ha sottolineato la collaborazione “fondamentale” con i sindaci, i Vigili del fuoco, la Prefettura di Gorizia e i volontari: “La loro generosità non va mai data per scontata“. Ringraziamenti anche al capo Dipartimento Ciciliano alla Regione Veneto e alle altre che hanno dato disponibilità a intervenire.

Evacuazioni, assistenza e numeri dell’emergenza

Sono 84 gli evacuati a Brazzano e 319 quelli di Versa. Dopo una prima accoglienza nelle palestre di Cormons e Romans, la Regione ha attivato in poche ore strutture alberghiere per ospitare la popolazione.

A Versa sono al lavoro 174 volontari; nei primi quattro giorni di emergenza se ne sono alternati ben 819, riuscendo a svuotare le aree allagate in 24 ore e consentendo ai cittadini il rientro nelle abitazioni nel giro di pochi giorni. A Brazzano, invece, la situazione resta più delicata: proseguono le operazioni di messa in sicurezza e l’area rossa rimane interdetta. I residenti non possono ancora rientrare nelle loro case e si lavora per ridurre il rischio al minimo.