Scambiano bacche velenose per mirtilli, soccorsi due minorenni e un adulto

I tre sono stati soccorsi dopo aver ingerito bacche di Belladonna

Sono tre gli escursionisti soccorsi sulle pendici orientali del monte Tuglia a Forni Avoltri dopo aver mangiato delle bacche di Belladonna. Si tratta di un adulto e due minorenni che si sono sentiti male nella tarda mattinata di oggi dopo aver ingerito bacche di Belladonna, una pianta tossica per l’uomo, spesso scambiata per mirtilli a causa della loro somiglianza.

La Belladonna, scientificamente conosciuta come Atropa belladonna, è una pianta velenosa che cresce nelle zone montane e submontane, raggiungendo altitudini fino a 1.400 metri. Le sue bacche, nonostante somiglino a quelle dei mirtilli, contengono sostanze altamente tossiche, come l’atropina e la scopolamina, che possono causare gravi problemi di salute se ingerite.

Quando i tre hanno riferito alla loro guida, un’accompagnatrice di media montagna, quello che avevano ingerito, lei ha riconosciuto la pianta non commestibile e allertato i soccorsi. Dopo l’allarme la centrale operativa Sores di Palmanova ha immediatamente attivato le squadre di soccorso. Sul posto sono giunti operatori sanitari e tecnici del Soccorso alpino, pronti a fornire assistenza agli escursionisti.

Sul posto è giunto anche anche l’elisoccorso del 118 per il trasporto dei due minori all’ospedale di Tolmezzo. Il loro accompagnatore è stato trasferito alla stessa struttura in ambulanza. Le condizioni di tutti e tre gli escursionisti sono state giudicate non gravi, e si prevede che si riprenderanno completamente dopo il trattamento medico necessario.