I furti in Friuli e poi la fuga all’estero: arrestate 3 persone

I tre sono stati arrestati in Croazia, Romania e Grecia.

Sono 3 le persone rintracciate all’estero in esecuzione a tre mandati di arresto europeo per vari furti avvenuti in Friuli.

La Polizia croata, nella città di Bjelovar, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso in data 29 luglio 2022 dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di una 26enne cittadina croata.

La giovane deve scontare una pena di 10 anni e 2 mesi di reclusione, a seguito di più condanne, emesse dai Tribunali di Bologna, Parma, Trieste, Rimini e Udine, per fatti occorsi nelle province in questione, fra il 2016 ed il 2019. La donna è stata riconosciuta colpevole di numerosi furti in abitazione, anche quando era minore, compiuti con altri soggetti di etnia rom. Durante la sua presenza in Italia, dove non era mai stata censita con una residenza certa, la ricercata aveva declinato numerose generalità senza mai esibire documenti identificativi, rendendo le sue ricerche ancor più difficoltose.

A seguito del provvedimento di condanna, le articolate indagini esperite dalla locale Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di accertare che la donna aveva lasciato il territorio nazionale, recandosi prima in Spagna e successivamente nella nazione di origine, dove è stata, infine, rintracciata.

Il giorno 2 febbraio scorso, la polizia greca, a Evzones, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, emesso dalla locale Procura della Repubblica nel 2018, nei confronti di un 28enne cittadino albanese. L’uomo deve scontare una pena di anni 3 e 6 mesi di reclusione, emessa a seguito della condanna del Tribunale di Udine che lo ha ritenuto colpevole, unitamente a due connazionali, di un furto, avvenuto nel 2014, in un’abitazione di Carlino.

I tre, introdottisi durante la notte in una casa, forzando una finestra di una camera da letto, si impossessavano di numerosi oggetti in oro. Le indagini permettevano di assumere concreti elementi di reità nei confronti dei cittadini albanesi, che avevano compiuti altri episodi delittuosi di questa natura, in altre località del territorio nazionale. L’attività di rintraccio è risultata lunga e laboriosa anche a causa del fatto che il latitante, in Italia, non era mai stato identificato con validi documenti di identità. Infatti, nelle varie occasioni in cui era stato fermato, aveva sempre dichiarato generalità diverse. A seguito del provvedimento di condanna, le articolate indagini esperite dagli agenti della Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di rintracciare il ricercato in Grecia, dove veniva data esecuzione al Mandato di Arresto Europeo.

Il giorno 9 febbraio scorso, a Fetesti, è stata individuata e arrestata dalla Polizia rumena una 34enne cittadina rumena, in esito al Mandato di Arresto Europeo, emesso dalla locale Procura della Repubblica nel 2022. La donna deve scontare una pena di 9 anni e 10 mesi di reclusione, emessa a seguito delle condanne dei Tribunali di Udine, Modena e Bergamo per eventi predatori avvenuti in quelle province fra il 2015 ed il 2020. Alla cittadina rumena vengono addebitati molti furti compiuti in danno di persone, attraverso la cd “tecnica dell’abbraccio”, che le ha permesso a Modena di impadronirsi di una collana d’oro e di un orologio di pregio mentre a Bergamo e Lignano Sabbiadoro di un orologio sottratto, in questa occasione, ad un turista. Va precisato che in un evento avvenuto a Bergamo nel 2020 la donna non esitava a palpeggiare nelle parti intime un uomo, al fine di distrarlo e poi rubargli l’orologio che aveva al polso.

A seguito del provvedimento di condanna, le articolate indagini esperite dalla locale Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di accertare che la condannata non si trovava in Italia e che nel 2022 aveva variato il suo cognome. Sempre durante la ricerca della donna, si acquisivano elementi che davano conto che era stata localizzata in Germania e Belgio. Per quanto assunto, veniva compulsata la Polizia rumena, attività che portava all’arresto della donna, a seguito dell’emissione del mandato di Arresto Europeo che la Procura di Udine aveva predisposto.