Green pass e mascherine solo in alcuni luoghi: le regole in vigore da maggio

Le nuove regole in vigore per green pass e mascherine.

E’ attesa per oggi l’ordinanza con le nuove regole che allenterà le restrizioni in tema di coronavirus, ma i nodi da sciogliere sono ormai pochi. Sembra certo che dal primo maggio il green pass servirà a poco, se non per visite in ospedale e RSA e decade anche l’obbligo di mascherine al chiuso, anche se rimane al vaglio del governo la possibilità di mantenerle in particolari situazioni.

Niente più green pass in bar e ristoranti, esantati anche teatri, cinema, discoteche, anche se su queste attività il governo si dovrà esprimere sulla possibilità di mantenere l’obbligo di mascherina, linea che pare la più probabile anche secondo le dichiarazioni rilasciate al Corriere dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Il mantenimento dell’obbligo di mascherina al chiuso è in fase di valutazione anche per i negozi, in particolare per le situazioni a maggiore rischio di affollamento come centri commerciali e fine settimana. Probabile proroga sulle mascherine anche per palazzettti dello sport al chiuso e in tutti i luoghi con possibili affollamenti.

Ormai certa è la proroga all’obbligo di mascherina a scuola, con il ministro Bianchi che spinge sulla linea della prudenza, obbligo che potrebbe riguardare tutti gli studenti, compresi quelli universitari. Le mascherine FFP2 rimarranno obbligatorie anche per i clienti di barbieri, parrucchieri e centri estetici, attività giudicate ad alto rischio dal governo. Anche nei mezzi di trasporto pubblico locale (tram, autobus e metropolitane) la mascherina sarà obbligatoria, mentre è ancora in fase di valutazione l’estensione dell’obbligo su navi, aerei e treni a lunga percorrenza, dove potrebbe decadere assieme all’obbligo di green pass.

La mascherina sarà inoltre obbligatoria sul posto di lavoro per lavoratori a contatto con colleghi e con il pubblico. Sul posto di lavoro cade l’obbligo di green pass. Rimane, invece, in vigore l’obbligo vaccinale per i lavoratori dell’ambito sanitario.