Incidente aereo in Friuli, cosa è successo? Le domande e le prime ipotesi dai sopralluoghi

Investigatori per chiarire la dinamica dell’incidente aereo nel quale hanno perso la vita 2 persone.

Sono proseguiti anche nella giornata di ieri i sopralluoghi nel bosco di Lusevera per cercare di chiarire la dinamica dell’incidente aereo che ha causato la morte del capitano delle Frecce Tricolori Alessio Ghersi e del parente della sua moglie Sante Ciaccia. Al momento, non ci sono indagati, ma la Procura di Udine ha aperto un fascicolo per le ipotesi di reato di omicidio colposo e disastro aereo.

La dinamica dell’incidente e le cause che l’hanno scatenato sono ancora oggetto di indagine e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha inviato un proprio esperto in Friuli. Non è ancora stato possibile stabilire con certezza se si sia trattato di un guasto tecnico, di un errore umano o di un imprevisto. Saranno le analisi e le perizie di laboratorio a fare luce sull’accaduto.

Secondo i testimoni, ci sarebbe stata una fiammata quando l’ultraleggero era ancora in aria. Partendo proprio dal loro racconto si ipotizza la fiammata sia stata causata dalla propulsione del razzo che fa entrare in funzione il paracadute balistico, un sistema di sicurezza che permette di lanciare un ampio paracadute grazie a un razzo. Tuttavia, al momento è ancora tutto in fase di accertamento, e non si esclude che il paracadute balistico si sia sfilato dal velivolo in seguito allo schianto, rimanendo impigliato tra gli alberi.

Gli investigatori hanno sequestrato la flybox, una specie di scatola nera presente a bordo degli ultraleggeri, che potrebbe fornire importanti informazioni sul percorso e su altri parametri del volo. Tra i reperti sequestrati ci sono parti di ali, dei serbatoi, della fusoliera e del paracadute stesso. Resta ancora il mistero che cosa abbia reso ingovernabile l’ultraleggero per un pilota così esperto.