Un libro del 1890 della biblioteca in vendita online, recuperato dai carabinieri

Il libro è stato riconsegnato alla Biblioteca Statale Isontina.

Un libro edito nel 1890, ristampa del celebre “Canzoniere” di Francesco Petrarca è stato sequestrato dai carabinieri e riconsegnato alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia.

A riceverlo dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine, Maggiore Lorenzo Pella, il direttore della biblioteca Luca Caburlotto, che ricopre ora doppio incarico, essendo anche Soprintendente archivistico del Friuli Venezia Giulia. Presente anche l’assessore alla Cultura ed allo Sviluppo Turistico del Comune di Gorizia, Dott. Fabrizio Oreti e del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Luciano Giuseppe Torchia.

Il volume è stato recentemente sequestrato a un privato cittadino residente nel capoluogo isontino dai carabinieri del reparto dell’Arma specializzato nelle attività di prevenzione e repressione dei reati commessi ai danni del patrimonio culturale. Il bene è stato riconsegnato al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Gorizia che ha portato all’individuazione e al recupero del volume a seguito del costante monitoraggio dei siti di e-commerce che i militari del Nucleo TPC di Udine svolgono quotidianamente per contrastare la commercializzazione di beni culturali di provenienza illecita.

In particolare, era stata notata un’inserzione online relativa a un testo dove si vedevano, sul frontespizio, due vistosi timbri ad umido, il più recente dei quali ha attirato l’attenzione dei Carabinieri in quanto faceva riferimento alla “Biblioteca Magistrale Gorizia”. Gli accertamenti successivi hanno confermato che la biblioteca, istituita nel capoluogo isontino nel 1923, aderente alla Federazione italiana delle biblioteche popolari di Milano, già di proprietà dell’Ente Nazionale Assistenza Magistrale (ENAM), aveva svolto, fino agli anni Ottanta, la funzione di biblioteca di aggiornamento per i maestri elementari e di ausilio per i partecipanti al concorso magistrale, oggi in carico alla Biblioteca Statale Isontina.

Il Direttore Caburlotto ha confermato la proprietà sin dal 2011, proveniente dal Consorzio Isontino Servizi Integrati (CISI), che negli anni Novanta l’aveva utilizzata come laboratorio didattico per disabili. Finito nei magazzini dell’ex ospedale psichiatrico di Gorizia presso Parco Basaglia, venne assunto in carico dalla BSI, che ne gestisce gli 8 mila volumi, che riguardano varie discipline, fra cui spicca la sezione psico-pedagogica.

L’attenta attività di ricerca e verifica ha confermato che non risultano provvedimenti di alienazione né di scarto da parte della BSI di volumi appartenenti al “Fondo Magistrale”, benché siano noti trafugamenti e dispersioni verificatisi nel corso del tempo e in occasione degli spostamenti che lo hanno interessato. Il testo rientra pertanto nella tutela prevista dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” che, in virtù della proprietà pubblica, ne vieta lo smembramento. 

Il venditore, residente a Gorizia, ritenuto inconsapevole della natura pubblica del bene culturale, che lo aveva di fatto ereditato dai discendenti di un lontano parente originario di Caporetto, oggi in Slovenia, è stato identificato e invitato a consegnare il libro antico. I risultati delle indagini sono stati condivisi con la Procura della Repubblica locale, che ha convalidato il sequestro e disposto l’assegnazione del testo alla Biblioteca Statale Isontina, ente proprietario che ne ha formalmente riconosciuto la proprietà e chiesto la restituzione.

Grazie alla fattiva e fruttuosa collaborazione tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Biblioteca Statale Isontina la comunità goriziana rientra in possesso di un importante testo che verrà collocato nuovamente nel Fondo Magistrale per essere valorizzato e messo a disposizione per la consultazione di esperti e appassionati. Questa riconsegna assume oggi un ulteriore significato alla luce del ruolo di Capitale Europea della Cultura che Gorizia e Nova Gorica ricopriranno nel 2025, simboleggiando la stretta connessione tra territori formalmente appartenenti a diverse realtà statuali ma che condividono, da sempre, una storia comune.