Manifestazione choc contro i poliziotti uccisi a Trieste: “Sono mercenari”

L'ingresso della Questura di Trieste

La polemica.

Fa discutere il sit-in di alcuni manifestanti davanti alla casa circondariale di via del Coroneo, a Trieste, che hanno espresso la propria contrarietà al cordoglio dei due agenti di polizia uccisi nella questura cittadina a inizio ottobre. A denunciare la cosa è stato l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpalo Roberti, registrando il tutto in un video.

Un momento della manifestazione

Nelle immagini, si vede una manciata di persone ferme in piede davanti al carcere. Si sente anche una donna parlare al megafono, denunciando che “noi le lacrime per i due poliziotti uccisi non le versiamo, indipendentemente dalla dinamica o dai motivi di una situazione che anche a noi scuote, perché vogliamo capire le cause sociali che portano a fatti del genere. I due caduti hanno scelto di impugnare la armi, servendo lo Stato”.

“Sono caduti – prosegue la manifestante – facendo quello che facevano, cioè un servizio che danneggia la libertà. Imponendo con la forza delle leggi di altri, i quali sfruttano questi loro servizi. E attraverso di essi, sfruttano le masse assoggettate di ignoranti. Il loro è un lavoro da mercenari”.

Dopo aver reso noto il filmato, lo stesso Roberti ha aggiunto: “Ora mi auguro (saranno, ndr) tutti denunciati, processi svelti e giudizi severi per chi ha infangato la memoria dei nostri figli delle stelle e di tutta la città”. 

Ci ho pensato a lungo prima di pubblicare questo video.Alla fine ho deciso di si, è giusto farlo, è giusto che la maggioranza silenziosa si indigni, provi disgusto e rabbia per questa gente che non può essere semplicemente ignorata perché purtroppo c’è, esiste e ci dobbiamo fare i conti.Ora mi auguro tutti denunciati, processi svelti e giudizi severi per chi ha infangato la memoria dei nostri figli delle stelle e di tutta la città.

Geplaatst door Pierpaolo Roberti op Woensdag 20 november 2019