Muore nel Cpr di Gradisca dopo un’ora che c’era entrato

La tragedia ieri pomeriggio.

Tragedia ieri pomeriggio nel Cpr di Gradisca d’Isonzo dove un giovane pakistano di 28 anni si è tolto la vita appena un’ora dopo essere entrato nella struttura per migranti e richiedenti asilo.

Il suo comportamento sembrava del tutto normale durante la visita medica, ma una volta entrato in camera ha atteso che i compagni uscissero dalla stanza per fumare e si è suicidato. Sono stati proprio i compagni che, una volta rientrati, l’hanno trovato e hanno dato l’allarme.

Intanto questa mattina è giunta la polizia giudiziaria che ha sentito i compagni del giovane per chiarire la dinamica della triste vicenda.

Sull’episodio è intervenuto anche il consigliere regionale di Open Sinistra FVG Furio Honsell. “È una notizia veramente tragica e angosciante quella del nuovo suicidio al Centro per  il Rimpatrio (CPR) di Gradisca di un giovane del Pakistan”.

“È la dimostrazione di quanto sia degradante quella struttura – continua HOnsell – .  Chiunque vi sia entrato e abbia visto le vasche di plexiglass che chiudono le celle comuni, non può non aver pensato al più barbaro zoo.  Questo sistema è assolutamente inutile per gestire i rimpatri, visti anche i numeri. Finire in un CPR è come estrarre a sorte un biglietto per la disperazione.”

“Anche gli operatori e gli agenti che operano nei CPR – continua Honsell – poco possono fare per rendere meno disumane queste strutture.

Esprimiamo tutto il dolore e la vicinanza ai familiari e agli amici di questo giovane, del quale non sappiamo nemmeno il nome ancora.