Omicidio di Gemona: nuovo sopralluogo dei carabinieri in via dei Lotti.
Proseguono le indagini sull’omicidio di Alessandro Venier, 35 anni, nella villetta di via dei Lotti a Gemona del Friuli. I carabinieri del comando provinciale di Udine hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’abitazione, durata oltre quattro ore, alla presenza degli artificieri, dei legali delle due donne indagate e di periti tecnici.
Gli artificieri hanno bonificato la casa per escludere rischi legati ai residuati bellici della Prima Guerra Mondiale, collezionati dalla vittima. Successivamente, investigatori e consulenti hanno analizzato la scena per raccogliere eventuali tracce biologiche utili a confermare o approfondire la dinamica dei fatti.
Il 12 agosto scorso i carabinieri del RIS di Parma avevano già effettuato un sopralluogo, raccogliendo reperti in base alla confessione della madre di Venier, Lorena. Secondo la ricostruzione iniziale, Alessandro sarebbe stato ucciso dopo diversi tentativi falliti: prima con un sedativo e due dosi di insulina, poi con un tentativo di soffocamento mediante cuscino e infine strangolato con i lacci degli scarponi. Tuttavia, i consulenti della difesa della compagna Mailyn Castro Monsalvo hanno evidenziato l’assenza di segni chiari sul cadavere che possano confermare questa causa di morte.
Nei prossimi giorni è attesa la prima dichiarazione di Mailyn, che finora si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli esami tossicologici e l’autopsia saranno determinanti per chiarire definitivamente le cause del decesso.