Il presidente delle Confederazione slovene: “Nessuna svolta autoritaria”

La puntualizzazione di Walter Bandelj.

“Non bisogna fornire una visione distorta dello Stato sloveno. Inoltre, ci sono alcune informazioni che danno una visione molto parziale e di parte dell’attuale presidente del governo sloveno Janez Janša”. A parlare è Walter Bandelj, presidente della Confederazione organizzazioni slovene, che parte da questa premessa per rispondere all’articolo di Friuli Oggi sulle ultime dinamiche interne del Paese confinante con l’Italia.

“Innanzitutto – fa notare Bandelj – non è vero che ha fatto piazza pulita della più importante istituzione sanitaria del Paese, che rimane tutt’ora attiva. Il governo sloveno si è dotato di una commissione di esperti che ha la funzione di consigliare le metodologie per ridurre l’impatto negativo sull’economia e sulla società slovena. Anche se questo non è espressamente previsto dalla Costituzione, è difficile pensare che si tratti di un segnale di svolta autoritaria”.

Sulla dismissione dell’unità di crisi, Bandelj argomenta che “è vero che è stata chiusa il 24 marzo, ma solamente perché la situazione non era più fuori controllo e le funzioni sono state riprese dai singoli ministeri”.

Tra le critiche recenti espresse dalle opposizioni a Janša e al governo, c’è anche quella che riguarda una presunta censura a giornalisti ed esponenti della società non allineati con l’esecutivo: “Per quel che riguarda la vivace dialettica con una parte degli intellettuali non è niente di nuovo, visto che questa “dialettica” era presente anche prima dell’avvento del nuovo governo”.