Schiamazzi e clienti ubriachi, chiuso per un mese il bar Estasi

Chiuso per 30 giorni il bar Estasi di Fiume Veneto

Schiamazzi e clienti ubriachi al bar Estasi di Fiume Veneto: resterà chiuso per un mese.

Il provvedimento preso dal Questore della Provincia di Pordenone è stato adottato a seguito della comunicazione del Comando Stazione Carabinieri di Fiume Veneto, a conclusione degli accertamenti e dei controlli effettuati nei confronti del bar e dei suoi avventori. Le verifiche erano partite dopo le molteplici segnalazioni e lamentele presentate da cittadini residenti nelle zone limitrofe al locale e, in particolare, negli appartamenti che si trovano nello stesso complesso condominiale. Gli abitanti, infatti, disturbati nelle ore serali e notturne dal vociare e dagli schiamazzi dei clienti sono preoccupati per il degrado ambientale e sociale in cui lentamente si è dequalificata l’area.

Stando agli esiti degli accertamenti, il bar Estasi è risultato essere frequentato da soggetti pregiudicati e spesso in stato di ubriachezza che, oltre ad arrecare un notevole disturbo al riposo dei residenti nelle ore serali e notturne, hanno ridotto l’area condominiale in un profondo stato di degrado urbano.

Il provvedimento è stato eseguito oggi pomeriggio dal personale della Polizia di Stato, con l’ausilio dei Carabinieri della stazione di Fiume Veneto e della Polizia Locale.

“Diversi mesi fa – dichiara il sindaco Jessica Canton -, abbiamo compreso che la situazione necessitava di un’attenzione particolare e, insieme ai Carabinieri di Fiume Veneto e alla Polizia Locale, abbiamo lavorato in stretta sinergia con la Questura, sino al provvedimento odierno. Pur consapevoli dei disagi che una chiusura comporta, siamo altrettanto convinti che le istituzioni debbano vigilare costantemente affinché sicurezza e legalità siano, in ogni tempo, garantiti e preservati. Questo è l’impegno dell’amministrazione, un impegno che trova nel competente, attento, minuzioso e coordinato lavoro delle forze dell’ordine, il suo strumento di attuazione. A loro – conclude Canton – va il nostro ringraziamento per la quotidiana dedizione”.