Krampus, San Nicolò e la Perchta: la tradizione friulana che apre le feste natalizie

I Krampus.

La sera del 5 dicembre, verso l’imbrunire, strade e borgate del Tarvisiano si riempiono di Krampus che accompagnano san Nicolò in abiti vescovili. I Krampus appaiono ricoperti di pelli e pellicce, portano maschere mostruose sormontate da corna rosse, bianche o di colore naturale. Dalla bocca dentata delle maschere, penzola la lunga lingua rossa.

I Krampus, muniti di campanacci e di catene e armati di fasci e di bacchette, frustano chi ha la sventura di arrivare nelle loro vicinanze. Verso le ore 17, la comitiva raggiunge il centro storico di Tarvisio, dove san Nicolò esamina i giovani spettatori che devono inginocchiarsi e pregare.

In cambio, ricevono in dono una bacchetta. È un rito che giunge da cerimonie ancestrali e di iniziazione dei giovani alla società, che vuole anche rappresentare il continuo infinito conflitto tra il bene e il male.

La Perchta.

La Perchta è la figura che rappresenta l’ambivalenza bene-male e la sua apparizione e allontanamento sono il simbolo della scacciata del solstizio invernale.

San Nicolò.

San Nicolò è venerato come protettore dei bambini, delle fanciulle in cerca di marito e dei marinai. La tradizione racconta che le reliquie di San Nicola erano contese attorno all’anno Mille tra le potenze marinare delle Repubbliche di Venezia e di Genova.