Dai mobili all’abbigliamento in Friuli si è tornati ai livelli pre pandemia

Economia in ripresa per Confindustria Udine.

Nel corso del 2021 la manifattura friulana, dopo il crollo registrato in particolare nel secondo trimestre 2020, ha recuperato i livelli di attività precedenti lo scoppio della pandemia.

L’indicatore della produzione industriale friulana, secondo le elaborazioni dell’Ufficio studi di b sui risultati dell’indagine sul comparto provinciale, segna nel terzo trimestre 2021 un ulteriore rimbalzo tendenziale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, +12,5%, benchè in decelerazione rispetto al secondo trimestre.

“La manifattura friulana – commenta Anna Mareschi Danieli di Confindustria Udine -, forte della propria specializzazione produttiva, è immediatamente ripartita appena si sono riavviate le catene produttive globali. Non si tratta di un semplice rimbalzo, ma di un trend che appare solido in quanto poggia sull’irrobustimento avvenuto nell’economia reale negli anni precedenti la pandemia, grazie anche ad alcune misure di politica economica efficaci, in primis industria 4.0, che hanno permesso alle aziende friulane di diventare ancora più competitive”.

Segno più anche per le vendite.

Tornando ai numeri, analogamente alla produzione, anche le vendite, sulla scia del migliorato clima di fiducia di famiglie e imprese degli ultimi mesi, hanno segnato nel terzo trimestre del 2021 un aumento del +11,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Il tasso di utilizzo degli impianti resta elevato, 88,7%, in leggero calo rispetto al dato del trimestre precedente, 89,9%, ma ben superiore al terzo trimestre 2020, 77,2%. L’occupazione per l’industria presenta un saldo trimestrale positivo (+0,2%). In aumento, però, anche la quota di imprese che segnalano difficoltà nel reperimento di manodopera qualificata.
La spinta degli ordini, +13,9% la variazione tendenziale, è significativa anche se più contenuta rispetto alla variazione tendenziale registrata nel trimestre precedente.

I settori in dettaglio.

Nel dettaglio, a livello settoriale, nell’industria meccanica provinciale nel 2021 si è registrato un aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del +3,4% nel primo trimestre, del +13,2% nel secondo trimestre, e del +6,8% nel terzo trimestre. L’industria siderurgica, ha segnato forti rimbalzi tendenziali nel primo, +8,1%, nel secondo, +32,7%, e nel terzo trimestre 2021, +18,7%. Nell’industria del legno e dei mobili, si sono registrate significative variazioni tendenziali positive nel primo, +6,5%, nel secondo, +41%, e nel terzo trimestre 2021, +5,4%. In aumento nel terzo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 la produzione nell’industria della carta, +15,2%, gomma e plastica, +16,3%, tessile, +41%, alimentare, +9,9%, chimica, +12%, mentre risultano in calo materiali da costruzione, -5,7%, calzature, -4%, pelli e cuoio, -14%.

“Le previsioni per l’ultimo trimestre dell’anno sono favorevoli – sottolinea Anna Mareschi Danieli -, nonostante alcuni interrogativi che potrebbero rallentare la crescita, da strozzature nelle catene di forniture a tensioni sui prezzi delle materie prime (l’indagine rileva un aumento tendenziale del +42% nei prezzi delle materiali) con dilatazione dei tempi di consegna e riduzione dei margini. Preoccupa il forte aumento del gas naturale con ripercussioni soprattutto per le aziende energivore”.