Licenziamenti Douglas in Fvg, lo “specchio di una crisi più ampia”

I licenziamenti Douglas in Fvg.

I licenziamenti, presenti e futuri, della catena di profumerie Douglas in Friuli Venezia Giulia mettono in luce la fragilità del nostro sistema economico, che fatica ad evolversi e sembra rimanere imprigionato in un capitalismo incapace di accorgersi della devastazione sociale in atto”. L’affermazione è di Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto.

“Dopo la crisi finanziaria del 2007-08 – riflette ancora Zalukar – le moderne economie di mercato non hanno sensibilmente mutato i comportamenti, al di là di poche regole del mercato finanziario. Il Pil continua ad essere di gran lunga il principale indicatore di successo, anche se è ormai dimostrato che spesso dietro la crescita si nascondono grandi disuguaglianze con profitti per pochi e redditi verso il basso per molti”.

Il Covid-19 ha inferto un duro colpo a diversi settori della produzione e ha probabilmente accelerato la fine, o il drastico ridimensionamento, di diverse realtà. Ma il punto è: siamo sicuri che le proprietà abbiano subìto un ridimensionamento del profitto? Ne dubito e credo, invece, che le vittime sacrificabili siano i lavoratori dei punti vendita. Si tratta di una situazione esemplificativa – aggiunge Zalukar – in cui grossi gruppi multinazionali che fanno capo a fondi di investimento devono rendere conto agli azionisti (e a ristrette cerchie di manager e amministratori delegati) e non al territorio e al capitale umano dove insiste la loro attività. Situazioni come questa si moltiplicheranno a seguito della pandemia e della contrazione dei consumi da essa ingenerata. I governi nazionali saranno chiamati sempre più spesso a difendere i cittadini e le economie locali da realtà finanziarie tentacolari, sfuggenti quanto a responsabilità sociale ed esclusivamente attente ai dividendi. Sarà una lotta impari, se non si corre ai ripari partendo proprio dalla messa in discussione di alcuni principi che sembrano immutabili”.

“Se l’obiettivo diventa un sistema produttivo armoniosamente integrato ai territori e responsabile verso i suoi abitanti, la politica può fare la differenza – conclude Zalukar -. Ridurre l’egemonia della grande distribuzione e della grande concentrazione i cui centri direzionali e interessi sono rispettivamente lontani e divergenti da quelli del territorio di insediamento è un’azione fattibile di politica locale, anche comunale. La pianificazione urbana, la concessione di licenze, la tassazione locale, i requisiti per la partecipazione alle gare d’appalto sono solo alcune delle leve che un’amministrazione locale può muovere per favorire una migliore occupazione e uno sviluppo economico produttivo responsabilmente legato al territorio”.