
A Jalmicco la 56esima Sagre dai Borgs
Dal 17 al 21 luglio 2025 il cuore pulsante della Bassa friulana tornerà a battere con il ritmo gioioso della “𝗦𝗮𝗴𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗕𝗼𝗿𝗴𝘀”, giunta quest’anno alla 56ª edizione. Un traguardo che racconta oltre mezzo secolo di passione, identità e spirito di comunità. Nata attorno alle celebrazioni religiose per Santa Maria Maddalena, la sagra ha saputo evolversi, pur restando fedele alla sua anima originaria.
Cinque giorni di festa e tradizione
Il programma 2025 si preannuncia ricco e coinvolgente, pensato per tutte le età e gusti: dalle grigliate alle mostre d’arte, dalla tombola più attesa dell’anno a concerti e balli sotto le stelle.
Giovedì 17 luglio si parte con l’inaugurazione dei chioschi gastronomici e della pesca di beneficenza, la XXII staffetta paesana a cura di Jalmicco Corse, la mostra d’arte con le opere di Marina Battistella, e una serata musicale che mescola banda, balli di gruppo e rock live con la “Gang del Chiosco”.
Venerdì 18, spazio anche ai giochi da tavolo con la “Board Games Night”, mentre la musica sarà garantita dall’orchestra di Enzo Allegri e dallo spettacolo energico di “Cindy e The Rock History”.
Sabato 19 si balla con Selena Valle e si canta con l’Italiana Band, che ripercorrerà la musica italiana dagli anni ’70 a oggi.
Domenica 20 sarà la serata clou: l’orchestra di Renè scalderà l’atmosfera fino all’attesissima Tombolissima delle 23:00, con un montepremi da ben 7.000 euro.
Lunedì 21, gran finale con Fabio Corazza, e a mezzanotte lo spettacolo pirotecnico saluterà la comunità con l’immancabile arrivederci al 2026.
Una cucina che è identità
Alla Sagre dai Borgs non si viene solo per divertirsi, ma anche per mangiare bene. La cucina è uno dei pilastri della manifestazione: gnocchi di patate fatti al momento e serviti con sughi casalinghi, grigliate, calamari fritti e piatti della tradizione austriaca, il tutto accompagnato da birra tedesca Spaten e ottimi vini locali nell’enoteca.
Tra memoria e comunità
Nata negli anni ’60 per iniziativa del parroco Don Silvio Lesa, la sagra ha attraversato i decenni mantenendo lo spirito originario di socialità e partecipazione. Dalla “lotteria del torello” alla famosa pastasciutta di mezzanotte, ogni generazione ha lasciato il proprio segno. E i paesani ricordano con affetto le figure storiche di “Cocco”, Adua e Adelina, custodi di una tradizione gastronomica che oggi ha reso famosa Jalmicco in tutta la regione.
Arte, sport e beneficenza
Non mancheranno la pesca di beneficenza con premi di valore (tra cui una e-bike), le mostre artistiche e l’esposizione permanente nella sala parrocchiale. E per gli sportivi, la staffetta paesana rappresenta un classico irrinunciabile.