Alzheimer, l’importanza dei centri diurni: in Friuli ce ne sono 27

Alzheimer in Friuli, sono 27 i centri diurni attivi nella nostra regione per anziani non autosufficienti.

Alzheimer in Friuli, sono 27 i centri diurni attivi nella nostra regione per anziani non autosufficienti, di cui 11 autorizzati specificatamente all’accoglimento di persone con demenza (per un totale complessivo rispettivamente di 231 posti). 

Lo sottolinea Confcooperative Federsolidarietà Fvg (associazione che riunisce 157 cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia) in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebra in tutto il mondo il 21 settembre: “Lo sviluppo dei centri diurni è un elemento fondamentale per dare risposta alle persone con demenza – sottolinea il vicepresidente regionale dell’associazione, Luca Sibilla – e consentono all’anziano di restare il più a lungo possibile nel proprio domicilio, ma contribuendo allo stesso tempo a far uscire le persone dall’isolamento e dalla solitudine che inevitabilmente si provano durante la malattia”. Un modello che funziona, sottolinea Confcooperative Fvg, per il quale è importante che le politiche e le normative continuino a valorizzarne il ruolo e le specificità.

“Come piccole comunità”.

“I centri diurni sono un modello assistenziale che privilegia la dimensione umana: sono piccole comunità dove si stringono nuovi legami o amicizie”, spiega Sibilla. Le persone, attraverso attività diverse (quali la stimolazione cognitiva e l’attività motoria) vengono portate a recuperare atti della loro vita quotidiana che sembravano perduti (per esempio in cucina o con attività domestiche, la cura del giardino o dell’orto) e ricoprono ancora un ruolo attivo all’interno della nuova comunità che va a costituirsi nei centri diurni.

“Si tratta di un modello che ha mostrato di poter dare risposte maggiori rispetto ad altri servizi, anche perché coinvolge molte figure professionali tra le quali OSS, infermieri, animatori, terapisti occupazionali, educatori, tecnici della riabilitazione psichiatrica, psicologi, fisioterapisti, musicoterapisti, arteterapisti”. 

Notevolmente importante è lo scambio intergenerazionale che si crea nei centri diurni, con iniziative che vedono bambini e ragazzi coinvolti in momenti di incontro attraverso svariate attività (feste, ecc.), in quanto porta alla creazione di una comunità realmente inclusiva.