Tariffe dell’acqua “salate” in montagna in Friuli, “il modo per abbattere i costi c’è”

L’appello per le bollette dell’acqua “salate” in montagna.

Famiglie e attività produttive, soprattutto in un momento di difficoltà come questo, risentono dell’aumento delle bollette dell’acqua. Ma un modo per venire incontro alla collettività c’è e lo vorrei segnalare ai sindaci della montagna inseriti nel consiglio dell’Ausir, l’Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti”. È risoluto Stefano Mazzolini nel voler dare una risposta all’impennata delle tariffe acqua che mette in crisi aziende e nuclei familiari a causa della pandemia da Covid.

“Già il 21 agosto – spiega Mazzolini – la Giunta regionale del Fvg aveva chiesto ad Ausir di utilizzare gli avanzi di bilancio per venire incontro alle situazioni più critiche, in particolare quelle dell’area montana. Spiace osservare che non si sia fatto nulla per quasi 4 mesi, in questo senso. Auspico pertanto un rapido intervento da parte dei sindaci rappresentanti dell’area montana all’interno del Consiglio di Ausir e del Controllo Analogo: mi rivolgo in particolare al sindaco di  di Ravascletto, Ermes De Crignis e a quello di Raveo, Daniele Ariis“. Il vicepresidente del consiglio regionale ha offerto anche la disponibilità a un incontro con i due sindaci per discutere del problema e indicare la via per una sua risoluzione.

Un rimedio va trovato, e anche in fretta – aggiunge Mazzolini -. Sono molti i residenti che, a causa del coronavirus, hanno visto diminuire la loro capacità di spesa, e lo stesso vale per tante aziende. Parecchi si sono visti recapitare bollette aumentate in modo consistente, se non eccessivo, con incrementi dovuti anche alla richiesta di arretrati in un’unica soluzione”. Anche l’onorevole leghista Aurelia Bubisutti, ricorda Mazzolini, ha sollevato la questione, spronando più volte i rappresentanti dei territori in Consiglio di Ausir e Controllo analogo “ma purtroppo senza risultati” evidenzia il vicepresidente.

Chiedo ad Ausir e a tutti i soggetti coinvolti di impegnarsi al massimo per ristorare settori che non ce la fanno più, considerati anche i decreti restrittivi previsti dal governo per il periodo natalizio – conclude Mazzolini -. I costi legati alle tariffe dell’acqua vanno abbattuti. È un problema che riguarda in particolare la montagna, dove nasce l’acqua stessa: è una risorsa del territorio, e pagarla in modo salato è ancor più una beffa sgradevole“.