Botti e petardi per Capodanno in Fvg: “Nonostante i divieti la situazione non migliora”

studio photography showing a variation of firecrackers

Nonostante il divieto in molti Comuni in Friuli Venezia Giulia sono stati molti gli spari di petardi, razzi, mortaretti.

“Anche se da anni l’appello ad evitare di festeggiare il nuovo anno acquistando fuochi d’artificio e petardi si rinnova, purtroppo, nonostante i vari divieti e sanzioni, la situazione non migliora – commenta il coordinatore del Partito Animalista Italiano del Friuli Venezia Giulia Fabio Rabak – . Anche per il Capodanno 2023 si registrano dati allarmanti tra feriti e molti spiacevoli disagi”

“Noi crediamo che ci si possa divertire anche senza far esplodere questi famigerati botti perlopiù pericolosi, costosi e non servono a nulla, se non per creare seri disagi a umani e animali – continua Rabak – . Il PAI FVG intende indire per il 2023 una raccolta di firme in tutta la regione per abolire tutti i botti e fuochi pirotecnici, non solo per capodanno, ma per tutto l’anno, chiedendo alle amministrazioni e alle forze dell’ordine controlli seri e meticolosi, ai fini della tutela della pubblica incolumità  intesa come integrità fisica della popolazione, il benessere degli animali d’affezione e della fauna selvatica, dell’ambiente nonché per la sicurezza urbana ai fini del rispetto delle norme che regolano la convivenza civile”.

“Facendo l’esempio di Trieste che pur avendo un regolamento di polizia urbana e l’ordinanza del sindaco che vieta l’utilizzo di petardi mortaretti e quant’altro, nella notte di Capodanno è stato violato di gran lunga questo provvedimento, ma questo è stato constatato anche in tutta la regione.  Inoltre, sempre parlando di Trieste, c’è da puntualizzare che da parte dell’Amministrazione comunale non c’è stata una minima sensibilizzazione  o una campagna d’informazione idonea soprattutto verso i giovani, spiegando loro che l’uso di petardi e fuochi artificiali sono assolutamente inutili e pericolosi, così come sono mancati da parte delle forze dell’ordine controlli adeguati”, conclude il coordinatore regionale Rabak.