I Comuni della Carnia si riappropriano dei loro beni che erano dello Stato

Firmato a Trieste l’atto conclusivo dell’iter di cessione dei beni.

Sei Comuni del Friuli Venezia Giulia, dalla Carnia al pordenonese all’isontino, si riappropriano dei loro beni fino ad ora di proprietà dello Stato. È stato firmato l’atto conclusivo di un iter che ha visto impegnati lo Stato, la Commissione paritetica Stato – Regione, l’Agenzia del demanio, la Regione ed i Comuni per la cessione di aree demaniali passate dapprima al demanio regionale ed ora ai Comuni che in esse riscontrano beni da valorizzare.

Nel dettaglio, al Comune di Forni Avoltri viene consegnata l’ex caserma Gaf Durigon, che copre un’area di 14.800 metri quadrati circa. Al Comune di Resia va il trasferimento dei beni denominati “ex sbarramenti difensivi passo Tanamea e Sella Carnizza”, una superficie di 9.300 metri quadrati occupati per lo più da boschi, prati e aree rurali. Al Comune di Cavazzo Carnico vanno 18.700 metri quadrati di beni adiacenti al Rio Faeit e 11.300 metri quadrati di prati in frazione di Mena.

Il Comune di Cordovado acquisisce l’ex area militare 58o Gruppo intercettori teleguidati, zona logistica e controllo, che interessa 86.300 metri quadrati in gran parte occupati dall’area di lancio di quella che dalla fine degli anni ’50 agli anni ’80 fu base militare americana. Al Comune di San Lorenzo Isontino viene ceduta l’ex caserma Colinelli, un’area di oltre 23mila metri quadrati oggetto di interesse per il Comune da oltre una decina d’anni, quando per la prima volta era stato avviato l’iter per il suo trasferimento. Infine, il Comune di Travesio entra in possesso dell’ex deposito munizioni di Usago per una superficie di 700mila metri quadrati.

“Aver portato a termine questa operazione – sottolinea l’assessore regionale al Patrimonio e demanio, Sebastiano Callari, a margine della sottoscrizione – superando le molteplici difficoltà di un iter complesso è motivo di grande soddisfazione per la nostra Regione“.