In arrivo contributi regionali per cambiare vecchie stufe e camini

Contributi da mille a 4mila euro per rottamare stufe e camini.

Dal 2024, in Fvg si potrà chiedere un contributo regionale per cambiare vecchie stufe e camini: è la novità contenuta in un emendamento presentato dall’assessore regionale alla difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro in sede di assestamento di bilancio.

“Dal prossimo anno – ha spiegato -, sarà possibile ottenere un contributo da mille a quattromila euro per rottamare vecchie stufe e caminetti a legna e sostituirle con modelli più ecologici. L’entità del contributo dipende dalla tipologia dell’impianto da sostituire e dal comune in cui l’impianto viene installato, con contributi maggiori laddove sono stati registrati maggiori sforamenti dei livelli limite per polveri sottili o benzo-a-pirene. In questo modo la Regione conferma di voler accompagnare imprese e cittadini nella transizione ecologica preferendo la politica dei contributi e degli incentivi per la riduzione degli impatti in atmosfera a quella dei divieti e delle sanzioni”.

L’assessore ha poi spiegato nel dettaglio il funzionamento della norma, voluta per ridurre le emissioni di inquinanti e climalteranti, ottimizzare i consumi energetici e contenere i costi dell’energia.

A quanto ammontano i contributi.

L’emendamento istituisce un canale contributivo a sportello. “I contributi – ha continuato l’assessore -, saranno assegnati fino all’ammontare massimo di duemila euro per stufe e camini e di quattromila euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori dei Comuni in cui sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili o dei valori obiettivo per il benzo-a-pirene in almeno uno dei cinque anni precedenti la pubblicazione dell’avviso”.

In tutti gli altri comuni, il contributo potrà raggiungere l’ammontare massimo di mille euro per stufe e camini e di tremila euro per caldaie e pompe di calore, da installare nelle unità immobiliari situate nei territori che non rientrano negli sforamenti di legge.

Nel dettaglio, i contributi sono finalizzati alla dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 4 stelle e il contestuale acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW, appartenenti almeno alla classe di qualità 5 stelle.

Chi ne ha diritto.

“L’emendamento proposto istituisce una nuova linea contributiva destinata a intercettare in modo capillare l’ampia fascia di persone fisiche proprietarie di immobili adibiti a uso abitativo o titolari di diritti reali o personali di godimento sui medesimi che, per la generazione di calore e di acqua calda sanitaria, utilizzano dispositivi obsoleti e inefficienti sotto il profilo dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera – ha detto ancora Scoccimarro -. I 3 milioni di euro a bilancio verranno distribuiti nel 2024 ma potranno coprire spese di sostituzione degli impianti già sostenute dal 1° ottobre 2023“. Sarà inoltre possibile il cumulo con contributi statali e detrazione.

L’assessore ha anticipato l’intenzione della Regione di implementare le risorse con l’assestamento di luglio così da garantire i fondi per la copertura di tutte le domande che arriveranno. “Nell’assestamento bis rientra infine l’assegnazione di 6 milioni di euro per completare gli sconti carburanti fino a fine anno, con una dotazione complessiva di 66 milioni di euro per l’intero 2023″.