3,1 milioni per sistemare case e appartamenti vacanze in Friuli.
La Regione Friuli Venezia Giulia lancia tre nuovi bandi dedicati alla ristrutturazione e all’ammodernamento di unità abitative da destinare o mantenere ad uso turistico (case e appartamenti vacanze), con una dotazione complessiva di 3,1 milioni di euro. Le domande possono essere presentate fino al 15 ottobre 2025 tramite il sistema online “Istanze On Line (IOL)”.
L’iniziativa vuole rispondere all’aumento dei flussi turistici e alla crescente domanda di posti letto di qualità, rafforzando l’offerta ricettiva in tutta la regione. Già nel 2021, la misura aveva garantito circa 2.000 posti letto, prevalentemente a Grado, Lignano e nelle aree montane, anche attraverso la formula dell’albergo diffuso.
“Si tratta di un incentivo fortemente atteso dal comparto – spiega l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini – che sostiene proprietari e operatori nell’ammodernamento degli immobili turistici e valorizza la vocazione turistica dei nostri territori”. I fondi possono essere utilizzati per ristrutturazione, ampliamento, manutenzione, acquisto di arredi e attrezzature, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta turistica regionale.
Chi può chiedere i contributi.
I tre bandi si rivolgono a: proprietari di unità abitative ammobiliate ad uso turistico in tutta la regione; proprietari di unità immobiliari nei comuni dell’area GO! 2025, compreso Palmanova; proprietari di unità immobiliari situate nei territori montani da inserire negli alberghi diffusi.
Per i primi due bandi il contributo varia tra 10.000 e 20.000 euro per unità abitativa, con un massimo di quattro unità per beneficiario. È previsto l’obbligo di collocare e mantenere l’unità nel mercato delle locazioni tramite agenzie immobiliari aderenti al sistema regionale. La dotazione finanziaria è di 300.000 euro per l’area GO! 2025 e circa 2 milioni per il resto del territorio regionale.
Per gli alberghi diffusi, la dotazione è di 800.000 euro. I proprietari devono sottoscrivere un accordo bilaterale con la struttura alberghiera, impegnandosi a un contratto di gestione minimo di dieci anni. Anche qui, i contributi vanno dai 10.000 ai 20.000 euro per unità, fino a quattro unità per beneficiario.