Uno strumento in grado di accertare eventuali manomissioni o alterazioni del sistema di iniezione AdBlue nel ciclo di combustione degli autoarticolati. Il dispositivo è stato presentato questa mattina, martedì 4 novembre, dalla Polizia Stradale Friuli-Venezia Giulia e da Autostrade Alto Adriatico e rappresenta un altro passo avanti nella politica di condivisione delle strategie di sicurezza stradale tra la Polizia di Stato e la Concessionaria autostradale a favore del miglioramento dei servizi all’utenza.
Questa volta l’azione preventiva ha riguardato il rispetto delle norme e degli stringenti parametri sull’antinquinamento per il contrasto delle condotte che alterano le emissioni dei veicoli. Nello specifico, nei giorni scorsi Autostrade Alto Adriatico ha acquistato e messo a disposizione della Polizia Stradale cinque dispositivi in grado di individuare veicoli con centraline motore manomesse, in particolare quelli nei quali sono stati disattivati o esclusi i sistemi antinquinamento FAP (o filtro antiparticolato) e AdBlue. Questi sistemi, infatti, sono diventati un componente essenziale per i veicoli moderni, e la loro diffusione, è dovuta principalmente all’introduzione di normative antinquinamento sempre più severe, come dalla normativa Euro 4 e successive, che hanno imposto limiti stringenti alle emissioni di particolato.
Il FAP svolge, infatti, un ruolo cruciale nella riduzione dell’inquinamento in quanto intrappola le particelle di fuliggine presenti nei gas di scarico, impedendone la dispersione nell’ambiente. Eliminare il FAP significa aumentare l’inquinamento atmosferico, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute. Non solo; la rimozione del , tra cui, nel caso specifico, la nullità dei titoli autorizzativi del trasporto merci legate alle classi di inquinamento con conseguenti pesanti sanzioni amministrative a carico delle ditte di trasporto.
I primi accertamenti svolti dalle pattuglie del Compartimento della Polizia Stradale di Trieste lasciano presumere una frequenza importante di manomissioni e alterazioni del dispositivo. Da qui, considerato anche il numero elevato di mezzi pesanti che percorrono l’autostrada A4 (Venezia-Trieste) principale corridoio dei traffici est-ovest, ha avuto vita l’iniziativa attuata da Autostrade Alto Adriatico e Polizia Stradale Fvg all’interno dei numerosi confronti per la pianificazione delle strategie comuni finalizzate alla sicurezza stradale.
Nella giornata odierna, presso la Sottosezione della Polizia Stradale di Palmanova, si è svolta una giornata formativa, a cura della ditta fornitrice dei dispositivi e da funzionari della Polizia Stradale, finalizzata alla conoscenza e alla gestione operativa dei cinque strumenti di diagnosi e alla concreta applicazione delle norme del codice della strada e per le procedure di verbalizzazione delle violazioni. La giornata formativa si è poi conclusa con l’effettuazione di alcune verifiche su strada presso il casello autostradale A4 Palmanova.
“La sicurezza stradale passa attraverso la sinergia fondamentale ormai largamente rodata con la Polizia stradale, con la quale anche recentemente ci siamo confrontati nel recente incontro nazionale organizzato da Aiscat a Trieste – ha commentato l’avvocato Antonio Monaco, Presidente Autostrade Alto Adriatico – . La ricerca di strategie innovative fa parte della nostra comune mission e l’utilizzo di questi dispositivi vanno nella direzione giusta, ovvero quella che abbina la sicurezza stradale alla sostenibilità, temi molto cari alla nostra Società”.
Guglielmo Toscano, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale di Trieste: “Non tutti sanno che il codice della strada testualmente persegue gli obbiettivi di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; ebbene questa iniziativa, portata a termine grazie alla fondamentale collaborazione fra la Polizia di Stato e Autostrade Alto Adriatico percorre questa rilevantissima finalità e solo con adeguate conoscenze tecniche e con strumentazioni adeguate l’obbiettivo può essere significativamente e raggiunto”.




