In Friuli nasce il Circolo della Storia: è la prima comunità italiana di appassionati di storia

Il Circolo della Storia, la prima comunità di appassionati nasce in Friuli.

In un tempo di crisi e cambiamenti rapidi cresce il bisogno di strumenti per comprendere la complessità del presente. Sempre più persone cercano nella storia una bussola per orientarsi, ma finora mancava in Italia un punto di riferimento che unisse rigore e partecipazione. Da oggi c’è: in Friuli Venezia Giulia nasce ufficialmente il Circolo della Storia, la prima comunità italiana dedicata agli appassionati di storia.

Il progetto, ideato dallo storico Tommaso Piffer, è frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Udine e l’Università degli Studi di Trieste, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, della Fondazione CRTrieste, delle Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia e del Comune di Udine. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione di Poste Italiane Spa.

Una comunità nazionale aperta a tutti

Il Circolo si propone di unire chi desidera comprendere il presente attraverso il passato, combinando rigore scientifico e linguaggio divulgativo. Il suo cuore è il nuovo portale circolodellastoria.it, online da oggi, affiancato da una newsletter settimanale che offrirà approfondimenti, interviste, recensioni e segnalazioni dal mondo della ricerca e dei media.

“Davanti alla complessità del passato la tentazione è quella di semplificare, e quindi di banalizzare“, spiega Tommaso Piffer. “Il Circolo della Storia vuole invece spiegare in modo chiaro la complessità, costruendo una comunità di amanti della storia – non solo professionisti – curiosi e desiderosi di capire il mondo attraverso il passato. Vogliamo unire rigore e chiarezza, offrendo contenuti accessibili e di qualità”.

Oltre 1.200 iscritti nella fase sperimentale

L’iniziativa nasce dall’esperienza del Premio nazionale di storia contemporanea Friuli Storia, giunto alla dodicesima edizione. Proprio attorno al premio, che ogni anno coinvolge una giuria di lettori nella scelta del vincitore, si è formata nel tempo una rete di appassionati che ha dato vita alla fase sperimentale del Circolo.

Sono già 1.200 le persone iscritte da tutta Italia: più della metà risiede in Friuli Venezia Giulia, mentre le altre provengono da regioni come Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Toscana ed Emilia-Romagna. La comunità è eterogenea: studenti, insegnanti, professionisti, pensionati, dipendenti pubblici, commercianti, agricoltori e operai.

Contenuti gratuiti e mecenatismo culturale

Tutti gli articoli, le interviste e gli approfondimenti pubblicati su circolodellastoria.it sono gratuiti. Per ricevere la newsletter basta iscriversi online. Chi desidera sostenere il progetto può diventare “sostenitore” o “mecenate” del Circolo, contribuendo alla crescita di un’iniziativa senza scopo di lucro che punta a mantenere libero l’accesso alla cultura.

Il Circolo della Storia nasce in Friuli Venezia Giulia, terra di confine e crocevia di esperienze storiche, e si svilupperà progressivamente su scala nazionale. Nei prossimi mesi sono previsti eventi, incontri, percorsi sui luoghi della memoria e attività formative per insegnanti, oltre a podcast e nuovi progetti di approfondimento.

“Il nostro obiettivo – spiegano i promotori – è diventare per gli amanti della storia ciò che il Club Alpino Italiano è per gli alpinisti o il Touring Club per i viaggiatori: un punto di riferimento culturale e comunitario”.

Comitato direttivo e collaborazioni internazionali

Il comitato direttivo del Circolo è composto da Elena Aga Rossi, Antonio Carioti, Roberto Chiarini, Ernesto Galli Della Loggia, Patrick Karlsen, Ilaria Pavan, Paolo Pezzino, Tommaso Piffer, Silvio Pons, Andrea Possieri, Raoul Pupo, Antonella Salomoni e Andrea Zannini. La direzione editoriale è affidata a Daniele Erler, mentre la direzione generale è curata da Chiara Filipponi.

Tra i primi contributi pubblicati sul sito figurano un articolo di Mark Kramer (Harvard University) sulla storia dei missili nucleari in Ucraina, un’intervista a Richard Overy su Hiroshima e Nagasaki, una conversazione con Kerry Brown (King’s College London) su Taiwan, un testo di Giulia De Florio su Varlam Šalamov e un articolo di Stefanie Woodard sulla maratona di Berlino durante la guerra fredda. Non mancano interviste a Paolo Bricco (su Adriano Olivetti) e a Mario Isnenghi (sulla scuola), oltre alla collaborazione con Memorial, la onlus russa insignita del Premio Nobel per la Pace 2022.