L’indagine: già a 10 anni i bambini usano l’intelligenza artificiale.
Un alunno su due della classe quinta di scuola primaria in Friuli Venezia Giulia ha già utilizzato strumenti di Intelligenza Artificiale, almeno in modo saltuario, per compiti, gioco e compagnia. È quanto emerge dai dati della prima indagine regionale condotta nel 2025 nell’ambito del progetto Esploratori Digitali.
L’iniziativa, promossa da MEC ETS e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli, ha coinvolto 60 scuole primarie e ha ricevuto riscontri molto positivi da insegnanti, studenti e famiglie. Nel 2026 sarà estesa a 100 istituti per promuovere un uso sicuro ed equilibrato del digitale.
L’indagine regionale: smartphone, social e IA
L’indagine condotta su 700 studenti ha fotografato le abitudini digitali dei bambini di dieci anni. Dalle analisi emerge con forza un dato generale: l’accesso dei bambini alla rete e ai dispositivi digitali continua ad anticiparsi, diventando parte integrante della loro quotidianità già nei primi anni della scuola primaria. “Siamo davanti a una generazione che cresce connessa ma non accompagnata commenta Giacomo Trevisan del Mec -. Il rischio non è la tecnologia in sé, ma l’assenza degli adulti. Se non educhiamo al digitale, saranno gli algoritmi a farlo al posto nostro”.
Oltre metà degli alunni possiede uno smartphone personale e accede autonomamente a WhatsApp e TikTok, nonostante l’età minima di 13 anni prevista dalla normativa. La metà degli studenti ha utilizzato app di Intelligenza Artificiale, favorita anche dall’introduzione del pulsante “IA” su WhatsApp. Quando si chiede loro come utilizzano l’IA, le risposte più frequenti sono: fare i compiti, divertirsi e cercare compagnia quando ci si sente soli.
“Questo risultato conferma un cambiamento profondo – osservano gli esperti MEC –. L’Intelligenza Artificiale non è più una tecnologia del futuro, ma uno strumento già presente nella quotidianità dei bambini”.
Esposizione ai rischi e ruolo della scuola
L’indagine evidenzia che molti bambini navigano online senza una reale supervisione: solo un terzo delle famiglie attiva sistemi di parental control. “La scarsa supervisione espone i più piccoli a contenuti inadatti, messaggi offensivi e contatti con sconosciuti – sottolineano i ricercatori –. È fondamentale che adulti competenti accompagnino i bambini nella fruizione dei dispositivi digitali”.
Sorprende anche il ruolo della scuola: solo il 10% degli studenti dichiara di imparare a usare il digitale in classe, e un alunno su tre ritiene che nessuno insegni loro a utilizzare correttamente gli strumenti digitali, nonostante la maggioranza li usi per i compiti.
Relazioni tra pari e benessere
L’indagine mostra che quasi la metà dei bambini vede raramente o mai gli amici fuori scuola. Il 31,5% circa una volta a settimana, mentre solo il 23,9% più volte a settimana. “Questi dati indicano una progressiva perdita di spazi di relazione spontanea – commentano i ricercatori – e si intrecciano con l’aumento del tempo trascorso online”.
Il progetto Esploratori digitali.
Daniele Cuder e Dora Tubaro, formatori MEC, hanno illustrato il percorso didattico articolato in quattro moduli: funzionamento di Internet, sicurezza informatica, empatia digitale e benessere digitale. “Un elemento distintivo – spiegano – è l’uso di un filo narrativo in forma di fumetto. I bambini seguono le avventure di quattro giovani esploratori digitali e del loro bassotto, imparando a navigare le complessità del mondo digitale in modo divertente e coinvolgente”.
Gli insegnanti ricevono sei ore di formazione sui materiali didattici, mentre gli studenti partecipano a otto ore di attività in classe con discussioni, quiz e stimoli multimediali. Il progetto prevede anche incontri con i genitori e una cerimonia di consegna dei diplomi per celebrare la partecipazione della comunità educante.
Raccomandazioni dei pediatri e appello educativo
Durante la conferenza, MEC ha presentato le indicazioni della Società Italiana di Pediatria: “No allo smartphone personale e all’accesso autonomo a Internet prima dei 13 anni“. Le linee guida sottolineano gli effetti documentati dell’esposizione precoce agli schermi, un fenomeno in forte crescita nel post-pandemia.
“L’obiettivo – concludono gli esperti MEC – non è contrastare la tecnologia, ma promuovere un uso consapevole, sicuro e adeguato all’età. Il progetto Esploratori Digitali vuole sostenere insegnanti e genitori, creando sinergie tra scuola e famiglia e costruendo competenze di cittadinanza digitale già a partire dalla scuola primaria”.




