Fvg, allarme anziani: 2mila in attesa di casa di riposo e poche assistenti familiari. Le strategie della Regione

I problemi dell’invecchiamento della popolazione: dalla lista d’attesa per la casa di riposo, al calo delle assistenti familiari.

La popolazione del Friuli Venezia Giulia è tra le più anziane d’Europa: il 27,5% ha più di 65 anni e il 9,4% è ultraottantenne, con un’età media di 48,6 anni. La regione ha anticipato di circa vent’anni l’evoluzione demografica nazionale, e le proiezioni Istat indicano che nei prossimi 25 anni la popolazione over 65 aumenterà del 235% e quella over 85 del 70%, la fascia più fragile e a rischio di non autosufficienza.

Al 1° gennaio 2025, in Fvg si contavano 328.000 over 65, con circa 36.000 persone non autosufficienti, stima considerata più attendibile rispetto al range 36-93mila. Di queste, circa 28.000 già ricevono l’indennità di accompagnamento.

La rete residenziale comprende 170 strutture con 14.000 posti letto, di cui il 58% pubblici, 18% privato sociale e 34% privato di mercato. I posti convenzionati sono circa 8.000, con un tasso di occupazione del 94% e quasi 2.000 persone ancora in lista d’attesa. Cresce anche il rischio legato alla diminuzione delle assistenti familiari regolari, soprattutto straniere: oggi sono circa 15.000, ma considerando il lavoro sommerso il numero reale potrebbe essere il doppio. Se il trend negativo dovesse continuare, fino a 30.000 anziani fragili rischierebbero di restare senza supporto.

Sul fronte dei servizi territoriali, 6.700 persone sono seguite dall’assistenza domiciliare sociale, mentre 34.597 anziani sono stati presi in carico dall’ADI, superando l’obiettivo del PNRR di 33.097. Il Fondo autonomia possibile supporta 9.100 persone, con stanziamenti saliti nel 2025 a 49 milioni di euro (+45% rispetto al 2018).

Dal 2019 la Regione sostiene inoltre sperimentazioni di abitare inclusivo, cohousing e domiciliarità comunitaria, attive su 20 realtà per circa 150 persone, con ulteriori 10 milioni previsti per nuovi progetti e riqualificazione di immobili, soprattutto a favore di malati di demenza e Alzheimer.

Le parole dell’assessore Riccardi: più domiciliarità e politiche mirate

Secondo Riccardo Riccardi, assessore alla Salute, politiche sociali e disabilità, “l’Amministrazione regionale sta spostando il baricentro verso il potenziamento delle politiche di prevenzione e della domiciliarità, utilizzando strumenti e budget dedicati”. L’assessore ha sottolineato l’importanza di riqualificare e finanziare in modo mirato la rete residenziale e semiresidenziale, aggiornando regole, fabbisogni e accreditamento per garantire qualità, continuità di cura e sostenibilità del sistema.

“Le proiezioni al 2050 confermano la crescita della non autosufficienza – ha aggiunto Riccardi –. Oltre a perfezionare la Rete oncologica e le funzioni degli ospedali hub e spoke, le politiche rivolte agli anziani resteranno in cima alla nostra agenda”.

Dal 2018 la Regione ha aumentato la dotazione degli interventi fino al 50%, ha ricordato l’assessore, evidenziando come il sistema sia ancora sovradimensionato sull’acuzia e sottodimensionato sulla cronicità, motivo per cui è necessario rafforzare la risposta sociosanitaria a livello territoriale.

Riccardi ha inoltre ribadito l’importanza del modello pubblico-privato, capace di rafforzare i servizi, ridurre le liste d’attesa e garantire la sostenibilità delle strutture pubbliche. Tra le linee di lavoro future figurano: nuovo sistema di finanziamento; rafforzamento dei servizi territoriali e domiciliarità; maggiore libertà di scelta tra diverse tipologie di offerta; sviluppo di interventi innovativi per migliorare la presa in carico e prevenire l’istituzionalizzazione. “Servono risposte integrate e innovative – ha concluso Riccardi – per garantire continuità di cura, sostegno alle famiglie e un sistema di welfare pronto ad affrontare le sfide dei prossimi decenni”.