Concessioni demaniali in Fvg sospese tra ricorsi, impugnazioni e proroghe

L’assessore Callari rassicura sull’impegno della Regione Fvg.

Fino a quando non si pronuncerà la Corte costituzionale, la proroga voluta dalla Regione alle concessioni demaniali balneari resta valida. Almeno fino al 31 dicembre.

Questa, per ora, l’unica certezza in merito alla spinosa questione delle concessioni marittime balneari, nautiche e di quelle per l’acquicoltura in mare e in laguna che, con una legge regionale, il Consiglio avrebbe voluto prorogare al 2033. Il condizionale però è d’obbligo perché la legge 8 è stata impugnata dal Governo “sostanzialmente – ha spiegato l’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari –perché noi non abbiamo una competenza specifica primaria su questo argomento”.

“Di fronte all’immobilismo del Governo – prosegue Callari – e consapevoli che i problemi del territorio debbano essere gestiti a livello locale, di recente nella collegata alla legge di Stabilità abbiamo intanto previsto una proroga tecnica fino al 31 dicembre 2021 per dare certezze sia agli operatori del settore che alle amministrazioni comunali e ai loro funzionari. Abbiamo valutato i 12 mesi un lasso di tempo opportuno per definire meglio il quadro normativo e agire di conseguenza”.

Ogni titolare di concessione demaniale turistico-ricreativa e diportistica rilasciata in Friuli Venezia Giulia dalla Regione e dagli Enti locali, infatti, beneficia ex lege della proroga fino a fine anno, senza bisogno di altri atti.

La soluzione definitiva, però, deve passare necessariamente attraverso l’interlocuzione con il Governo nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. È fondamentale pertanto che le amministrazioni regionali facciano squadra per costruire un percorso comune in grado di aumentare il potere contrattuale nei confronti dell’esecutivo nazionale. Inoltre risulterà fondamentale la risposta che lo stesso Governo, entro il prossimo 2 febbraio, dovrà formulare alla Commissione europea che, con un documento di dodici pagine, ha fatto scattare recentemente la messa in mora dell’Italia a causa del presunto mancato rispetto del diritto europeo sull’estensione delle concessioni balneari. Una risposta – ha affermato l’esponente della Giunta – che speriamo possa evitare la procedura di infrazione per il nostro Paese che potrebbe mettere a rischio persino il Recovery Fund”.

Solo alla fine di tutti questi passaggi, dunque, si avranno le idee più chiare e si potranno convocare nuovamente tutti gli attori del Friuli Venezia Giulia nell’intento di porre una parola definitiva su questa vicenda.

Intanto, “qualora il Governo decidesse di non rendere operative le proroghe, assecondando la visione della Commissione europea, l’amministrazione regionale – conclude Callari – farà di tutto per salvaguardare le necessità e le esigenze dei concessionari. Per vincere questa battaglia metteremo in campo tutto il nostro peso politico”.