L’inflazione colpisce duro in Fvg, un terzo delle famiglie rimanda le spese mediche

L’allarme sull’inflazione delle associazioni di consumatori del Fvg

Dovevano essere gli anni della ripresa post covid; invece in Fvg, come nel resto d’Italia, si prospetta un Natale di austerità a causa dell’inflazione.

A lanciare l’allarme è l’associazione Consumatori Attivi. L’aumento dei prezzi, infatti, nella nostra regione ha raggiunto il +11,3 per cento su base annua con un rincaro medio stimato in 2579 euro a famiglia.

In una situazione del genere, quindi, le prospettive non sono rosee: “Ormai non si contano più le richieste di aiuto sul caro mutui e il caro bollette che pervengono ai nostri sportelli. Dalle nostre rilevazioni del sentiment consumerista – spiega l’associazione -, emerge come l’inflazione percepita sia ben più alta di quella rilevata e raggiunga tra i consumatori quota 20 per cento, ma il rischio maggiore è che i prezzi sin qui registrati non torneranno mai più ai livelli ante-crisi. Questo apre lo scenario ad un default economico sociale catastrofico: solo pochi mesi potranno reggere i consumatori più vulnerabili che, a differenza di altri, non hanno risparmi a sufficienza per far fronte ai rincari”.

Ecco quindi che le famiglie corrono ai ripari come possono: “Emerge come il 92 per cento dei cittadini stia cercando di tagliare i consumi, il 50 per cento delle famiglie stia rinviando o addirittura cancellando le spese programmate ed il 30 per cento abbia deciso di rinviare addirittura le spese mediche – continua Consumatori Attivi -. Stiamo per affrontare le festività natalizie più austere degli ultimi 15 anni con negozi vuoti e famiglie che hanno difficoltà a far quadrare i conti a causa dell’impennata dei prezzi, dell’aumento dei tassi dei mutui e del caro carburante, luce e gas”.