Firmata l’intesa per il triennio 2026-2028 con strutture private accreditate della sanità in Friuli Venezia Giulia.
Firmata l’intesa per il triennio 2026-2028 tra Regione e strutture private accreditate della sanità, che disciplina le modalità di erogazione – per conto del Servizio sanitario regionale – delle prestazioni di ricovero ospedaliero e di specialistica ambulatoriale. Il prossimo passaggio da parte della Regione sarà la formale approvazione da parte della Giunta regionale.
“La sottoscrizione di questa intesa conferma e ribadisce il ruolo integrativo del privato – commenta l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi – offrendo prestazioni di sanità pubblica con standard di sicurezza elevati e in forma gratuita con l’obiettivo di conseguire risultati importanti per la salute dei cittadini: la riduzione dei tempi di attesa, il contenimento della mobilità sanitaria dei pazienti verso altre regioni e la garanzia di standard elevati di qualità, appropriatezza e sicurezza delle cure”.
Come ha spiegato il rappresentante della Giunta, questo accordo stabilisce che la spesa complessiva annuale – indicizzata – destinata all’acquisto di prestazioni dai privati sarà pari al 5,12% del Fondo sanitario regionale di parte corrente, con possibilità di una quota aggiuntiva fino al 6% per specifiche esigenze programmate a livello regionale. Non vengono aumentate le soglie definite da anni delle previsioni di spesa del privato accreditato rispettando quindi la normativa vigente.
“Una percentuale – ha osservato l’assessore – inferiore alla gran parte delle altre Regioni, che testimonia come la sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia mantenga saldamente il suo ruolo guida e di erogatore dei servizi finalizzati alla domanda di salute dei cittadini”
Il budget e l’accordo.
Nel dettaglio del documento, il budget di base per le prestazioni sanitarie affidate alle strutture private accreditate ammonta a oltre 123 milioni di euro, ripartiti tra le diverse aziende sanitarie e i singoli erogatori secondo le proporzioni già adottate nel triennio 2021-2023. L’intesa interesserà complessivamente 35 strutture sanitarie tra le quali si evidenziano le organizzazioni più grandi: Policlinico e Sanatorio triestino, il San Giorgio a Pordenone fino alla casa di cura Città di Udine. L’accordo indica nello specifico l’assegnazione delle risorse a ciascuna struttura, con voci dedicate anche a mobilità sanitaria attiva, attività in aree montane, diagnostica avanzata e prestazioni critiche (come risonanze magnetiche, tomografie computerizzate, chirurgia ortopedica e interventi sul cristallino).
Le aziende sanitarie, sulla base dei fabbisogni e della programmazione regionale, definiranno annualmente con ciascun erogatore i volumi e le tipologie di prestazioni, garantendo che almeno il 50% del budget per l’attività ambulatoriale e il 30% per i ricoveri sia destinato alle prestazioni prioritarie individuate dalla Regione. È infine obbligatoria l’adesione alle agende CUP regionali, per assicurare trasparenza e accesso uniforme ai servizi.