Lavoro in Friuli Venezia Giulia: le parole di Fedriga.
Il Friuli Venezia Giulia ha raggiunto il più alto numero assoluto di occupati della sua storia, nonostante l’invecchiamento della popolazione: a dichiararlo è stato il governatore Massimiliano Fedriga durante il convegno annuale sul mercato del lavoro, intitolato “Strategie e politiche del lavoro per un territorio attrattivo”. Presenti all’evento anche l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen e altri rappresentanti istituzionali.
Fedriga ha sottolineato come questo risultato dimostri l’attrattività crescente del territorio, con una significativa riduzione del gender gap, la differenza di occupazione tra uomini e donne, che si è ridotto dal 15,9% all’11,6%. “Abbiamo lavorato per rendere il Friuli Venezia Giulia un luogo dove il lavoro cresce non solo in quantità ma anche in qualità”, ha affermato il governatore.
Le priorità: attrarre professionisti.
Tra le priorità evidenziate dal presidente della Regione c’è la formazione continua, fondamentale per affrontare i profondi cambiamenti del mondo del lavoro e per preparare le persone a nuove professioni. “La seconda sfida è attrarre professionisti con competenze adeguate”, ha spiegato Fedriga, citando il modello avviato con Confindustria Alto Adriatico e il Ghana, dove i lavoratori vengono formati prima dell’ingresso in Italia. “Stiamo inoltre collaborando con Sud America, in particolare Brasile e Argentina, per promuovere un’immigrazione governata e non subita”.
La sicurezza sul lavoro rappresenta un altro tema centrale: “Dobbiamo lavorare sulla cultura della sicurezza e sull’utilizzo delle nuove tecnologie, in stretta collaborazione con le categorie, per ridurre gli incidenti”.
I dati del lavoro in Friuli Venezia Giulia.
I dati regionali mostrano una crescita costante: gli occupati hanno superato le 527mila unità, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2023 e del 3,8% rispetto al 2019. Il tasso di occupazione si attesta al 69,8%, mentre l’occupazione femminile è cresciuta di oltre l’8% negli ultimi cinque anni. Anche il lavoro a tempo indeterminato registra un incremento (+2,4% in un anno), segnale di una migliore qualità delle opportunità lavorative.
In proiezione futura, i numeri dicono che per mantenere l’attuale livello occupazionale, il tasso di occupazione dovrebbe salire al 79% entro il 2034 e all’88% entro il 2044. Da parte sua, infine, l’assessore Rosolen ha messo in evidenza come in questo primo trimestre si sia registrata un’inversione con l‘aumento dell’occupazione femminile a tempo indeterminato.